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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Il ritorno del burattinaio |
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Torna in Italia Peter Schumann e il suo Bread and Puppet per un progetto articolato di Teatro Due Mondi.
Faenza, luoghi vari. Dal 7 aprile al 1 maggio |
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di Gian Maria Tosatti
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FAENZA - Si sta preparando, a Faenza, un grande evento teatrale per la primavera prossima: lo storico Bread and Puppet Theater statunitense, gruppo di punta dell'avanguardia teatrale (non solo americana) degli anni sessanta e settanta, sarà ospite in quella città per iniziativa del Teatro Due Mondi.
"Il Bread and Puppet di Peter Schumann è degno d'interesse perché affronta, con il suo lavoro di teatro, il problema della comprensibilità, della semplicità, della fantasia e della sua realizzabilità, della 'religione', del lavoro; e perché lo fa con risultati artistici, radicati e dialettici nella nostra società. Il Bread and Puppet cerca di essere compreso perché ha qualcosa da dire e da testimoniare..." Così, alla fine degli anni settanta, apriva il suo saggio monografico Sergio Secci, giovane studioso prematuramente scomparso.
La manifestazione, che ha per il titolo I sogni materializzati, è costituita da un nutrito programma di appuntamenti che vanno dai laboratori (due: La costruzione di pupazzi di grandi dimensioni, corso di aggiornamento per insegnanti tenuto da Damiano Giambelli dal 7 al 12 aprile, e Arte a buon mercato, laboratorio teatrale intensivo tenuto da Peter Schumann regista e leader della Compagnia, dal 25 aprile al 1 maggio), al grande evento spettacolare (Messa Insurrezionale con Marcia Funebre per un'Idea Bacata, regia di Peter Schumann, in Piazza del Popolo il 1 maggio alle ore 18,00), dalla mostra (esposizione di materiali spettacolari e documentari del Gruppo, nel Salone delle Bandiere del Municipio, dal 24 aprile al 1 maggio), all'incontro teorico (a cui parteciperanno Claudio Meldolesi, storico del teatro Università di Bologna, Andrea Mancini curatore di un libro sul gruppo americano edito l'anno passato, e lo stesso Schumann che si esibirà in una Fiddle Lecture - Conferenza al Violino).
Al suo arrivo in città il burattinaio (così si auto-definisce) Peter Schumann sarà accolto con uno spettacolo di Romano Danielli, esponente tra i più apprezzati dei burattinai di tradizione della nostra regione (Le disgrazie di Fagiolino, Piazza Nenni, 24 aprile alle ore 17,00).
I sogni materializzati, è una delle iniziative inserite nel "cartellone" In movimento, una inaugurazione lunga un anno col quale il Teatro Due Mondi intende dare avvio alle attività permanenti della "Casa del Teatro" a Faenza, progetto promosso con il patrocinio e il contributo dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Faenza e dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Ravenna, e che si avvale in questa occasione anche del contributo di Accademia Perduta/Romagna Teatri - Teatro Masini, e dell'Assessorato all'Ambiente del Comune di Faenza - "Progetto di agenda 21 locale".
Per informazioni, ed iscrizioni ai laboratori: Teatro Due Mondi, tel. 0546.622999; e-mail [email protected]
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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