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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Le voci in fondo al pozzo |
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Anne Zénour di Dedalus presenta il suo ultimo lavoro da La casa di Bernarda Alba.
Siena, Sala di Palazzo Patrizi (Via di Città,75). Dal 13 al 14 marzo.
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di Gian Maria Tosatti
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L'associazione Dedalus di Cremona è una delle realtà di ricerca più interessanti del panorama nazionale. Il lavoro che vi si svolge coinvolge molti artisti che collaborano alla creazione di spettacoli attraverso fasi di laboratorio che cercano di scavare nelle profonde risonanze tra il lavoro teatrale e quello su se stessi.
In questi ultimi anni, attorno ad una delle figure di riferimento di Dedalus, la regista Anne Zénour, si è raccolto un gruppo di attori che hanno dato vita ad un percorso più stabile che si definisce secondo il profilo di un gruppo di lavoro. Da questo incontro sono nati alcuni lavori (come un Agamennone recentemente ospite del T.P.O. di Bologna) di grande impatto.
Giovedì 13 a Siena debutterà il loro ultimo lavoro, Grida e sussurri, da La casa di Bernarda Alba di Federico Garcia Lorca, un percorso attraverso quelle voci che il poeta poteva ascoltare, nel fondo di un pozzo del suo giardino, provenire dalla casa dei vicini, un mondo femminile fatto di repressione e crudeltà, di aneliti assoluti dalla forza devastante.
"Queste voci", dichiara la regista "per noi sono risuonate come voci indistinte di donne represse, e ciascuna poteva a turno assumere la cattiveria, il desiderio, l'odio, la gelosia , la tristezza, o anche la voce della madre-tiranna per schiacciare le altre, o per distruggere se stessa. Pur seguendo con massima fedeltà il testo originale , abbiamo preso una situazione di partenza un po' diversa: le figlie di Bernarda Alba si ritrovano nella casa familiare dove risuona ancora la voce terrificante che ha per anni regolato la loro vita, negando loro per sempre qualsiasi rapporto con un uomo. Sono d'un colpo invase dai ricordi e in particolare da quello della sorella Adele, spinta al suicidio dalla gelosia di una di loro e dalla violenza della madre. Rievocano la lunga giornata che ha preceduto la morte della sorella, percorrendo la via crucis del piccolo inferno familiare; una cerimonia improvvisata nella quale sono come trascinate, a volte in modo derisorio o sognante, a volte con una voglia spudorata di esibirsi".
Per informazioni: Tel. 0372-416078
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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