Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Koltès e il suo scontro.    
Lotta di negro contro cani è il secondo passaggio del Progetto Koltès promosso dallo Stabile delle Marche.
Milano, Teatro dell'Elfo. Fino al 2 marzo
     
di Gian Maria Tosatti      

MILANO - Al drammaturgo francese prematuramente scomparso, Bernard-Marie Koltès, lo Stabile delle Marche ha dedicato un progetto articolato in tre fasi. Dopo l'istallazione di Mario Martone attorno a Nella solitudine dei campi di campi di cotone, ha debuttato pochi giorni fa ad Ancona il secondo capitolo dei tre previsti in questo omaggio, che si concluderà a giugno col debutto de La ballata di Roberto Zucco per la regia di Cherif.

Lotta di negro contro cani è una storia di degenerazioni, di volontà e desideri segreti, di forze elementali che muovono gli uomini e li strappano all'ordine che li tiene ingessati esposti al sole, per gettarli nei territori dell'ombra, della notte, delle tensioni viscerali taciute.

Ambientato in un'impresa coloniale dell'Africa occidentale, un'oasi metropolitana nel deserto questo testo racconta la storia di un nero giunto quasi dal nulla a chiedere che gli sia restituito il cadavere del fratello, morto in un incidente. Questa richiesta apparentemente semplice, ma profondamente radicata nelle leggi dell'umano, che nulla hanno a che fare con la realtà post-industriale dei protagonisti, sarà in grado di risvegliare ansie e timori spaventosi nella colonia fino alla sua intima rivoluzione. Teatridithalia, dopo aver ospitato la prima parte del progetto Koltès, aprirà il Teatro dell'Elfo all'allestimento di quest'opera a cura di Giampiero Solari, che vedrà impegnati interpreti d'eccezione come Remo Girone e Valerio Binasco. Per Informazioni: www.elfo.org

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -