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Le invasioni barbariche  
regia di Denys Arcand      
di Laura Vascellari      

Remy è un professore universitario, intellettuale, donnaiolo, pessimo padre. Ricoverato in ospedale per un male inguaribile, sta per morire. Avuta notizia delle gravi condizioni di salute del padre, il figlio, seppure riluttante (non ha contatti con il padre da anni), decide di raggiungerlo a Montreal, per amore della madre. Uomo d'affari, egli vive a Londra, è l´esatto opposto di Remy. "Mio figlio è un bigotto capitalista e ambizioso, mentre per tutta la vita io sono stato un socialista... edonista... lussurioso." L'ospedale canadese è affollatissimo, i corridoi ingombri di letti con malati gravi. Anche qui regna la legge dei soldi. Il figlio di Remy, per il quale i soldi non sono certo un problema, decide di fare qualsiasi cosa per togliere suo padre da quell'inferno, garantendogli un ambiente più confortevole nell'ultimo periodo della sua vita. E' così che paga tutto e tutti: gli infermieri e l'amministrazione ospedaliera per ottenere una stanza singola, gli ex studenti perché lo vadano a trovare fingendo interesse sincero per la sua salute… Paga per procurargli l'eroina che gli allevi il dolore e per ricostruire intorno a lui la vecchia combriccola di amici di un tempo. Questi rimarranno con lui fino alla fine, parlando di politica, cultura, sesso, vecchie ideologie.
Remy/ Denys Arcand sente che stanno arrivando i "barbari", ma chi sono? Salvo ricordare che la parola "barbari", creata dai Greci, e poi usata dai Romani, sta a indicare gli "altri", i popoli che vivono al di là del confine, per il regista, oggi, con riferimento all'attentato dell'11 settembre, i barbari sono gli americani. Qualunquismo, cinismo nei rapporti umani, la cultura occidentale di Dante o di Montaigne in pericolo, occorre conservare i libri…

Alla fine Remy muore, la sua morte piena di dignità.
E' la fine di un uomo, di una generazione, di una cultura.

Premiato per la migliore sceneggiatura e per la migliore attrice al Festival di Cannes 2003, vincitore come Miglior Film in Lingua Straniere alla 76° edizione della notte degli Oscar 2004, "Le invasioni barbariche" è un film colto e raffinato, divertente, ironico, per niente triste anche se parla di morte… Altamente consigliato.

Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.