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Bowling for Columbine  
Regia di Michael Moore      
USA 2002
di Laura Vascellari
     

Columbine school, Littleton, Colorado, 27 Aprile 1999: dopo aver giocato una partita a bowling, due studenti entrano nella scuola e sparano all'impazzata, uccidendo 12 compagni e un insegnante.

Questo l'episodio di cronaca da cui il regista Michael Moore parte per cercare di trovare una risposta agli oltre undicimila morti per arma da fuoco ogni anno negli Stati Uniti.

Premio Oscar nel 2003 come miglior documentario e insignito a Cannes del premio speciale "55° Anniversario", il film indaga sull'ossessione degli americani per le armi, ossessione che sarebbe indotta sia dalla facilità di reperimento delle armi (Moore apre un conto corrente in banca e gli viene regalato un fucile...) sia, in particolar modo, dai mezzi di informazione: la diffusione di notizie distorte in virtù di un'audience più alto, aumenterebbe la paura dei cittadini americani e il loro conseguente ricorrere alle armi per difendersi.

Nel vicino Canada, invece, dove pure ogni famiglia possiede un fucile, ma dove la porta di casa è sempre aperta, gli omicidi sarebbero nella media europea.

Sotto accusa anche la National Rifle Association, la lobby di fabbricanti d'armi che promuove la diffusione delle armi in ambito domestico. La presiede l'ormai anziano mito di Hollywood Charlton Heston, cui Moore fa visita chiedendogli di ritrattare il suo impegno nella promozione della cultura delle armi. La richiesta è accompagnata dalla foto di una delle bambine uccise a Flint da un coetaneo di sei anni che aveva preso la pistola dello zio. Heston si rifiuta di guardare la foto e dopo aver ribadito il diritto di possedere armi che la costituzione americana garantisce a ogni cittadino, si alza e si allontana... Diversa la risposta del rocker Marilyn Manson, cui Moore chiede cosa direbbe ai due autori della strage nella scuola: "Niente. Ascolterei quello che loro hanno da dire, cosa che nessuno ha fatto".


www.michaelmoore.com

Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.