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Festival Cinema Ambiente. Oltre le immagini  
Difficile andare davvero "oltre le immagini" in un festival ove i suoni e le immagini hanno parlato, così in profondità, ad ognuno di noi.      
di Sergio Ragaini      

La prima immagine che mi passa davanti agli occhi della mente è quella della città di Torino. Città grande, ma soprattutto, almeno in Italia, "grande città". Grandi strade, grandi piazze, grandi corsi, grandi vie.

Bello girare, ma indubbiamente si cammina tanto, anche per spostamenti apparentemente brevi.

Perfettamente collegato a questo la "grandezza" del programma. Davvero moltissima roba quella che ci è stata mostrata. Il Cinema Massimo, luogo principe della manifestazione, è stato sede di proiezioni a getto continuo. Senza quasi un momento di respiro. Anche perché, visto l'interesse di quanto vedevamo, era non piacevole lasciare la sala. Ma era impossibile non scegliere, almeno in quale sala andare. Come dare, però, la precedenza al Po piuttosto che all'Argentina? Come scegliere tra due argomenti così importanti? Si andava sovente ad istinto, ma senza rimpiangere quanto perso. Quello che si vedeva era comunque interessante.

Nei pochi momenti liberi la città ci accoglieva con simpatia, e con la sua grandezza. Ed il Po era lì, a ricordarci che l'acqua è importante, che il verde è fonte di vita, che danneggiarlo significa distruggere la nostra stessa esistenza. E questo era bello.

Impossibile poi non avere un'immagine sullo staff del festival. Sorprendentemente poche persone, davvero. Ma attive e capaci. Capaci nel loro essere presenti, nel dare le informazioni che servivano, nell'adattare il programma, ove ve ne fosse stato bisogno. E capaci, nonostante un indubbia stanchezza, di elargire un sorriso a chi giungeva.

Immagini anche sul pubblico. Numeroso, a tratti numerosissimo, sino a saturare la capienza delle sale. In questo caso, il motto "pochi ma buoni" non vale. Infatti, la tanta gente sapeva mostrare anche, un grandissimo interesse per quanto passava sullo schermo. Di certo, in me ed in molti, le immagini non sono solo passate, ma sono rimaste, per conoscere e per riflettere, quindi per poter fare qualcosa.

Immagini, infine, sui passi nella città. Spesso veloci. Nei festival, si sa, i ritmi sono serrati, quindi ci si abitua a camminare velocemente. Che non vuol dire, però, frenesia. Quando era il caso, si respirava, gustando appieno il momento e la situazione. Per scoprire qualcosa di meraviglioso fuori e dentro di noi.

Infine, immagini davvero gentili sulla mia amica Grazia, che mi ha ospitato a Torino dopo il termine del mio accredito di ospitalità. Davvero gentilissima a sopportare gli orari di chi fa questa attività (spesso impossibili per gli altri!). Inoltre, andare da lei di sera mi ha permesso di osservare la città notturna, nel suo scorrermi sotto gli occhi velocemente, e di gustare quanto le sue larghe strade evitino quegli ingorghi, purtroppo così diffusi al di fuori. E anche le periferie sembrano belle e scintillanti di vita. Basta guardarle con occhi nuovi e con lo spirito della scoperta profonda.

Immagini su cui concludo, stavolta, in modo inverso. Non più, quindi, con una dissolvenza in bianco e nero, ma con una a colori. Voglio che la dissolvenza mi vada a dare un'immagine più vivida, più intensa. Che sono i colori che vorrei vedere, in una natura finalmente in grado di esprimersi e di mostrare la sua meraviglia, il suo fulgore. E di farci di nuovo sorridere, trasformando la tristezza di una nebbia di smog nella bellezza di una giornata di sole in incontaminate montagne.


Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.