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Festival Cinema Ambiente  
Osservazioni e commenti. Tutte, o quasi, immagini positive, per questa manifestazione.      
di Sergio Ragaini      

Mi ha colpito la quasi sempre puntualità nell'avvio delle varie manifestazioni. Era davvero bello notare come, nonostante la mole di roba che si andava a vedere, gli orari fossero solitamente rispettatissimi. E, quelle (poche!) volte in cui non lo erano, il motivo era sempre evidente: un impedibile dibattito con Solanas così come problematiche che era impossibile lasciare in sospeso.

Qualche cambio di programma mi ha inizialmente un po' lasciato sorpreso. Ma credo che il tutto, sebbene preordinato alla vigilia, sia da considerarsi "in fieri". Solo vedendo un'opera realizzata si capisce se ha davvero bisogno di ritocchi (perché comunque, di ritocchi si è trattato, solo di quello!).

Mi ha un po' sorpreso, invece (e non in positivo) qualche sovrapposizione che, secondo me, doveva essere evitata. Secondo me, infatti, le cerimonie di inizio e fine di un festival sono momenti topici, da lasciare da soli. Invece, qui, sono state organizzate proiezioni in contemporanea. Ricordo, ad esempio, che all'inizio del festival la proiezioni di un bellissimo film sulla demolizione di uno stabile ("Civicogarrone 73", di Alberto Signetto) mi ha costretto a giungere a metà cerimonia, mentre durante la cerimonia di premiazione veniva proiettato, in un'altra sala, il bellissimo "Lo stato delle cose" di Wim Wenders.

Certo, le sovrapposizioni sono normali in un festival così ricco di eventi. Ma, almeno i momenti di questo tipo, credo vadano lasciati da soli. Naturalmente è solo un parere personale, ma come tale lo riporto, aperto ad ogni critica ed obiezione.

Tra i sei premi assegnati al festival, tre erano dati a cortometraggi italiani. Mi sembrano troppi davvero. Mi hanno detto che le giurie erano così orientate. Credo, però, che potessero essere orientate a giudicare altro, e dare premi, ad esempio, al documentario dalla più grande comunicazione sociale o simili. Anche questo, naturalmente, è un parere personale, e come tale va preso.

Alcuni ospiti di altre nazioni hanno notato una parziale assenza di traduzioni. Quando c'erano, devo dire, erano ben fatte. In particolare, la traduttrice della sala 3 del 25 sera mi ha entusiasmato, nella sua capacità di "non perdere una parola" di quanto detto, e di ricordare tutto anche dopo minuti di discorso. Tuttavia, devo dare ragione che, in alcuni casi, le traduzioni non c'erano. E nemmeno erano sempre presenti i sottotitoli in inglese, secondo me fondamentali per permettere a tutti di entrare in contatto con un'opera (in un festival per definizione internazionale). Porvi rimedio per la prossima edizione sarà semplice (vista la competenza dello staff). Almeno, credo sia importante indicare dove è presente e dove non lo è la traduzione. In modo che il pubblico non di lingua italiana possa orientarsi al meglio. Gli stessi programmi erano solo in italiano. Credo sia importante prevedere un certo numero di programmi almeno in inglese. Vista la competenza dello staff, anche questo credo che non sarà un problema. Già i cataloghi, comunque, erano bilingue.

Qualche problema tecnico durante alcune proiezioni. Ma credo siano inevitabili, in particolare quando si proietta in Dvd (dove la compatibilità di formati, nelle masterizzazioni, è ancora una lontana chimera).

Lo staff è stato sempre piuttosto attivo e, sebbene non fossero in molti (almeno paragonati ad altri festival) sembravano, all'occorrenza, moltiplicarsi. Sarebbe, certo, stato bello avere un ufficio stampa come punto di contatto, negli orari di chiusura del Cinema Massimo. Magari l'anno prossimo ci sarà. Comunque, quando c'era, lo staff era molto preciso nelle informazioni e capace di interfacciarsi con noi in modo molto positivo. E poi, si tratta della ciliegina sulla torta, accontentiamoci della torta, già piuttosto buona. La ciliegina, non c'è dubbio, ci sarà in futuro!

Bello il fatto che le proiezioni fossero praticamente tutte piuttosto vicine: anche gli altri luoghi di proiezione, Il Cinema "Empire", ed il piacevole ed originale circolo Arci "Amantes" erano piuttosto vicini al Cinema Massimo. Quindi non vi erano mai grandi spostamenti da farsi. Anche questo è bello e molto comodo per chi segue molte proiezioni in luoghi diversi!

Insomma: margini di miglioramento ce ne sono. Come sempre. Ma il risultato raggiunto è già piuttosto buono. E di certo tale da far venire, a noi che l'abbiamo vissuto in modo intenso, la voglia di riviverlo ancora il prossimo anno. Con rinnovato entusiasmo e nuova consapevolezza.


Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.