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Sovrapposizioni  
Cari lettori. Stavolta voglio trattare un tema di tipo organizzativo, che mi ha molto toccato in questi ultimi giorni.      
di Sergio Ragaini      

Quando, poco tempo fa, ero al bellissimo Milano Film Festival, pieno di note positive, avevo purtroppo in me una punta di dispiacere. Notavo, infatti, quante cose si sovrapponevano a questo, e di conseguenza quante altre cose interessanti avrei dovuto, involontariamente, lasciare da parte.

La più importante, forse, la rassegna del Festival di Venezia, che presentava diverse proiezioni di qualità, che probabilmente non si avrebbe avuta più occasione di rivedere (perché molti di questi film non verranno qui distribuiti). Ancora, la rassegna dedicata al Festival di Locarno, ed il Festival della Moldavia (per il quale, il primi giorni del Festival, mi sono un po' "diviso").

La stessa cosa si era verificata quest'estate, a giugno, in cui l'interessante "Festival Altrocinema" era esattamente sovrapposto alla, pur interessante, rassegna di Cannes.

Ho osservato questo con un certo disappunto, che mi suona come incomunicabilità tra le strutture. Una mancata comunicazione che va solo a danno della cultura, sottraendosi reciprocamente pubblico, probabilmente interessato ad entrambe le iniziative.

Non credo, infatti, che queste fossero le uniche date possibili per l'organizzazione. Se, infatti, è vero che il Milano Film Festival, programmato per essere anche, in molti casi, all'aperto, altre iniziative, quali la rassegna di Venezia, interamente al chiuso, potevano essere rimandate di qualche giorno. In tal modo il pubblico interessato non si sarebbe dovuto "dividere" tra varie iniziative, perdendone inevitabilmente qualcuna. Per il Festival Altrocinema e Cannes vale lo stesso discorso.

Io stesso rimpiango quello che ho dovuto lasciare indietro, e che mi sarà, come ho detto prima, difficile recuperare, almeno in tempi più brevi (poi, grazie a Internet ed al Dvd, potrò comunque ottenere e guardare i film anche non distribuiti in Italia).

Ma, puntualmente, tra qualche mese si riproporrà il problema. E non sarà bello, purtroppo, dover di nuovo scegliere!

Una frase molto bella che era stata detta durante il Festival della Moldavia da Valentin Todercan, direttore dell'Ufficio Cinema moldavo, è che la Cultura non deve ammettere concorrenza, ma solo collaborazione.

Sono del tutto d'accordo.

Purtroppo, queste sovrapposizioni generano una "concorrenza involontaria", ma comunque obbligano a scelte con esclusione, di certo non necessarie, con un'altra programmazione. Collaborazione significa anche, credo, comunicazione, per permettere la fruibilità, il più possibile, di tutti gli eventi, soprattutto se di questo interesse e valore. Per cui, se qualcuno preposto all'organizzazione delle iniziative in questione mi legge, spero che possa vedere questo come stimolo ad una maggior comunicazione reciproca, per stabilire calendari di programmazione senza inutili sovrapposizioni.
Il tutto nell'interesse della Cultura.

Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.