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Sul grande schermo di LifeGate.
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Zorba il Buddha |
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Una storia semplice. Un locale che un gruppo di giovani vuole aprire sulla costa turca. Qualcosa di normale, nulla di eclatante. Qualcosa che può accadere ogni giorno...
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Regia di Laksehn Sucameli
di Sergio Ragaini
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...Ma come sovente capita, è proprio nella normalità che si incontra la grandezza, è nella semplicità che possiamo incontrare qualcosa di grande. E poi, non è forse vero che un granello di sabbia contiene tutto l'universo, che una particella contiene la bellezza dell'assoluto, che un attimo contiene il respiro dell'infinito?
Il riferimento spirituale non è di certo casuale. Il titolo, Zorba il Buddha è direttamente riferito agli insegnamenti di Osho, e alla sua idea di fondere insieme la grande anima del Buddha con la passionalità e la carica vitale di Zorba il Greco...
Figura contestata, per alcuni un santo, per altri uno che ha saputo trarre profitto dai suoi insegnamenti, è comunque, per tutti, persona che innegabilmente ha recato un forte progresso alla spiritualità, e ha riscoperto (o ha migliorato) tecniche che possono riportare l'uomo alla sua essenza, liberandolo di tutte quelle sovrastrutture che lo limitano.
La voglia di fare, di costruire, superando i propri limiti, sono una caratteristica costante del lavoro. Un gruppo di ragazzi che vuole vincere tutti i limiti e le difficoltà per realizzare il sogno di aprire un locale, visto come superamento dei limiti intrinseci che la realtà sembra porci.
La spiritualità, come già dicevo, gioca un ruolo fondamentale in tutta la narrazione. Liberarsi di ciò che impedisce la realizzazione di sé. In questo è fondamentale la figura di Ritu, donna sempre in viaggio, in movimento. La sua carica dinamica è legata al suo essere spirituale. La meditazione dinamica, da lei insegnata, porta a liberare la persona delle sue paure, senza reprimerle, ma facendole emergere, guardandole in profondità. Per poi far sbocciare interiormente la gioia e la bellezza. Loris (anche con il suo amore per Ritu) rappresenta la forza di voler vedere chiaro, di non fermarsi all'apparenza, ma di cogliere le cose nella loro bellezza e totalità.
L'essere uomo totale;ecco un'altra delle forze del film. Il mostrare le persone senza un sé separato, ma parte di quel tutto, di quel continuo umano che ogni cosa lega in un grande abbraccio.
Il tono del film è lirico e dinamico assieme. Perfettamente nell'ottica del non dualismo, dove il dinamismo può esprimere una grande lirica, dove l'azione non è indipendente dal respiro della Vita, ma anzi deriva proprio dall'ascoltare in profondità il proprio respiro interiore per poi viverlo appieno.
La bellezza del luogo aiuta di certo. Ma essa è solo specchio della bellezza umana, della sospensione del giudizio, dove non esistono buoni e cattivi, ma in tutti c'è la grandezza di qualcosa di sublime. Un qualcosa che i personaggi evidenziano in modo pieno, e senza alcuni dubbio. Un qualcosa dove nulle termina me tutto continua e si trasforma. Un qualcosa in cui il dinamismo, l'impermanenza (ma forse, nello stesso tempo, il muoversi verso una perfezione sempre maggiore), si legge in ogni cosa, in ogni respiro della vita, attraverso la profonda coscienza di sé.
Un lavoro che dice molto, che parla di ciò che in noi c'è di più vero, che sa giungere alla profonda poesia della vita e alla bellezza dell'istante. Grazie quindi a Laksehn Sucameli; cha ha pienamente dimostrato che la bellezza è nell'attimo, e che l'attimo e l'assoluto. Su questo bisogna pensare davvero, divenirne consapevoli. Per vedere sbocciare in noi fiori di meraviglia.
Riferimenti:
Sul Sito ufficiale del Film www.zorbailbuddha.com si possono trovare, oltre ad informazioni sul film, anche suoni, immagini, sensazioni, oltre che, per chi è interessato, qualche link a siti legati ad Osho e all'esperienza da lui proposta.
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Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
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Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni.
Info:
Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected]
Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
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Addio Janet Leigh
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"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960.
Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni".
È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'. |
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