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Sul grande schermo di LifeGate.
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Blue Soviet. La sezione dedicata ai documentari di propaganda |
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Propaganda di regime: una forma di "anti-realismo" |
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di Sergio Ragaini
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La sezione dedicata ai documentari di propaganda, di norma quella che apriva i giorni della rassegna (salvo l'ultimo), è stata definita dagli stessi organizzatori una forma di "anti- realismo". Da una parte quindi lo stile del documentario, ma dall'altra il mostrare quello che della Realtà si voleva mostrare, sfruttando la potenzialità del Cinema di riprendere quello che si vuole, escludendo (per motivi anche "fisiologici " della macchina da presa) ciò che si trova al di fuori del campo visivo.
Il carattere, sostanzialmente, è autocelebrativo, con la tendenza ad amplificare i meriti del regime sovietico, annullandone il suo carico negativo.
Si è potuta ammirare, comunque, la bellezza delle riprese, e la capacità di rendere le situazioni in modo spettacolare, denotando di certo una buona preparazione filmica.
Il tono dei lavori era, naturalmente, piuttosto simile, anche se diverse le ambientazioni. La tendenza era quella, per così dire, di "allontanare il passato", mostrando un presente felice e luminoso, tra la cooperazione e la gioia degli abitanti.
La guerra e la capacità di risorgere dalle macerie era un altro dei temi fortemente trattati, calcando molto i toni sulla capacità del regime sovietico di portare benessere, ribaltando situazioni negative.
Tre i lavori proposti. Il primo, Bielorussia, mia Bielorussia (Urss ; 1985), ha mostrato una sorta di storia della Bielorussia, una panoramica nel tempo, facendo vedere l'avanzamento dal buio zarista alla luce del Socialismo.
Il secondo, Kazakhstan Sovietico (Urss ; 1985) è sullo stesso tono, ove tutto appare felice e patinato, dove la tristezza e la miseria appaiono bandite, dove la gente coopera con gioia verso l'edificazione del futuro.
Nel terzo, Donbass ieri e oggi (Urss ; 1974) è stata mostrata la regione del Donbass, in Ucraina. Questo filmato è stato forse il più interessante dal punto di vista filmico. Infatti, il documentario ha mostrato anche caratteri più sperimentali, con uno stile che ricordava da vicino i modi e lo spirito del regista Dziga Vertov, anche nel suo carattere di realismo.
Questi documentari, anche se ovviamente poco realisti, hanno avuto però il merito di mostrare una realtà ora sopita e che si vuole dimenticare. E, inoltre, se è vero che il regime ha mostrato i caratteri di immobilismo, è altresì vero, ed è stato mostrato, come l'eredità zarista fosse un'eredità pesante, carica di miseria e sfruttamento. In tal senso, affermazioni come la sconfitta dell'analfabetismo (al tempo degli Zar, soprattutto in alcune regioni, diffusissimo) ed un fortissimo avanzamento di un Paese che, da quasi medioevale è divenuto moderno e di certo più funzionale appaiono veritiere, se le si guarda in modo disincantato e senza pregiudizi.
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Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
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Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni.
Info:
Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected]
Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
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Addio Janet Leigh
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"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960.
Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni".
È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'. |
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