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Sul grande schermo di LifeGate.
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Animol |
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Il Film di Marco Berrini e Martina Parenti ci pone di fronte ad un interrogativo: come è il rapporto dell'Uomo nei confronti degli animali? |
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di Sergio Ragaini
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Sappiamo noi amare gli animali, o il rapporto con loro ci porta a considerarli dei puri oggetti, magari da amare, ma senza una vera coscienza di ciò che facciamo?
Di certo questo lavoro apre degli interrogativi, e probabilmente non li chiude. Lascia piuttosto che siano le immagini a parlare, e attraverso di esse lascia che siamo noi a volerci fare la nostra personale idea.
Cinque storie, all'apparenza molto diverse tra loro, descritte attraverso cinque testimonianze di persone che, in qualche maniera, hanno a che fare con gli animali: una creatrice di "moda per animali", un etologo, un macellaio, un'allevatrice di cani e, infine, un disinfestatore.
Tutti personaggi che, di certo, fanno dell'animale una loro ragione di vita, e una forma di sostentamento.
All'apparenza la loro visione del problema è molto diversa, e si tratta di cinque posizioni quasi antitetiche. Ma, come lo stesso Berrini ci tiene a sottolineare, si tratta di storie inscindibili. Lui stesso, infatti, vede il suo film non come un film a episodi, ma come composto da parti funzionali ad un tutto più organico. In effetti, se osserviamo attentamente il lavoro, le sue parti ci appaiono come organi di uno stesso corpo, funzionali al tutto, o anche come i componenti di un motore, che abbisogna di tutti per funzionare correttamente.
L'organicità del lavoro appare anche nella disposizione delle storie: apre, infatti, una creatrice di moda per animali. Forse simbolo di frivolezza, di trattare l'animale come un oggetto. Segue l'etologo, per il quale l'animale è oggetto di osservazione, analisi di come è fatto. Poi il macellaio, che dell'animale vede una componente di profitto, l'allevatrice, con una panoramica sull'amore per gli animali, ed infine il disinfestatore, dove morte e vita vengono a coincidere.
Il problema dell'amore per gli animali è di certo centrale. In qualche modo, tutti questi personaggi cercano di amare l'animale. Anche coloro che più ci appaiono come svincolati da questo sentimento, quali il macellaio, fanno sentire come l'animale sia, in fondo, per lui, un qualcosa a cui ci si affeziona, e la cui perdita necessaria sembra dare tristezza. Lo stesso disinfestatore, la cui storia è annunciata da un esplicativo "senza morte non c'è vita", vede la morte dell'animale come un passo necessario per giungere alla vita, per generare nuova vita. Estendendo poi il discorso alla morte in generale, passo necessario nel ciclo vitale, e base e fondamento per un nuovo inizio.
Non a caso la sua storia segue direttamente quella dell'allevatrice, dove il discorso va a toccare direttamente il tema Amore, attraverso la visione di un cimitero per animali, in cui le iscrizioni fanno capire come, per alcuni, l'animale possa essere veramente una "persona" di famiglia.
Nel film colpisce anche il tono che si dà alla descrizione: a tratti molto diretto (come nella scena del macello), ma anche piuttosto grottesco e ironico (magari sarcastico). Di certo suscita ilarità la sarta per animali, e anche la scena del cimitero per animali ha suscitato, in alcuni eccessi, qualche risata, anche per il modo con cui è stata resa, diretto, ma calcando sul tono ironico.
Questo modo di descrivere ci lascia con una domanda? L'amore che si vede per l'animale è vero amore o è solo un modo di considerare l'animale come un oggetto da coccolare (forse al livello di un orsetto di pelouche)? L'Amore che il Regista ci mostra è forse un altro modo per non comprendere davvero, o voler solo comprendere la superficie, senza andare al di là? Chi possiede un animale, ha davvero le idee chiare su quelle che siano le sue esigenze?
La risposta rimane a chi guarda. Il film si limita a mostrare, senza giudicare, a volerci far vedere, capire. Attraverso un tono diretto, e sempre molto incisivo. E questo, di certo, non è poco.
Regia e sceneggiatura: Marco Berrini ; Martina Parenti
Fotografia: Pierluigi Laffi
Riprese: Ugo Carlevaro ; Marco Carraro ; Pierluigi Laffi ; Marcella Barbieri
Suono in presa diretta : Emanuele Chiappa ; Massimiliano Marcon
Montaggio: Emiliana Poce ; Matteo Vescovi
Musiche originali : Walter Prati
Produzione : Filmmaker ; Andrea Berrini ; Dropout officina dell'immagine
Interpreti : Silvia Savi ; Mauro Mariani ; Franco Novarini ; Silvia Zanni ; Saro Marrone
Origine e anno : Italia ; 2003
Formato e durata : miniDV ; 37 minuti |
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Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
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Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni.
Info:
Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected]
Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
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Addio Janet Leigh
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"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960.
Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni".
È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'. |
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