Sul grande schermo
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'Blues - The Soul of a man'    
C'è la magia di Wim Wenders.
Un regista che dal grande schermo diffonde in sala l'atmosfera e la magia di suoni, musica, immagini nebbiose, silenzi.
     
di Stefano Carnazzi      

             
È la musica che avvolge il cinema. È il cinema che diffonde la musica. È Wim Wenders che fa della musica la dimensione profonda della sua opera. Dal suo primo film all'ultimo, dall'esordio di 'Summer in the city' (1970, da una hit dei Lovin' Spoonful) a 'The Million Dollar Hotel' (ispirato da Bono degli U2). Dalla storica colonna sonora di 'Until the end of the world' ('Bis ans Ende der Welt', '91, con Daniel Lanois, U2, Depeche Mode) al fado dei Madredeus dell'ipnotico 'Lisbon Story' ('94) fino all'omaggio monografico al jazz cubano 'Buena vista social club' ('99). E, presentato a Cannes fuori concorso, 'Blues, the soul of a man', film - documentario - tributo con i toni e le parole che s'intonavano sulle rive del Mississippi negli anni della Depressione.

Ora, alla serata del 29 maggio in anteprima del festival 'Cannes e dintorni', sugli schermi c'è il suono rauco e dolce del Blues, la musica dell'anima, di tre vite vissute in blues.

È il pellegrinaggio del regista tra rare immagini d'epoca, montate con sequenze d'attori e performances - tributi - ai tre bluesmen del passato, accompagnate dalla voce narrante di Laurence Fishburne, l'imponente Morpheus di Matrix.

Alla fine degli anni '20 Blind Willie Johnson si guadagnava da vivere cantando, agli angoli delle strade, con la voce roca, le sue canzoni, tra cui quella che ha dato il titolo all'intero film. Non ci sono sue immagini filmate dell'epoca, né di Skip James: perciò Wenders usa attori per impersonarli, filmandoli però con una vecchia cinepresa in bianco e nero del 1920, mostrando la loro vita attraverso la lente del realismo. Le loro canzoni sono ricostruite in digitale, oppure reinterpretate da artisti del calibro di Lucinda Williams, Nick Cave, Lou Reed. Infine, la voce di John Mayall introduce J.B. Lenoir, in uno spezzone dove compare anche Wim Wenders in persona, testimonianza della sua passione per una musica che, secondo le sue stesse parole, è entrata in profondità nella sua vita.

Chi ama il Blues, chi ricorda i suoi vecchi dischi gracchianti, queste melodie e questo mood, proverà una nuova emozione e tutta la sorpresa di scoprire rarità da appassionati. Chi vi si avvicina - al film e alla musica - una sera, può cominciare ad amarla, amare il ritmo del racconto e la maestria di Wim Wenders... la sua magia.

Link: Il progetto, gli altri film, i dischi e gli eventi dedicati al Blues

Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.