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Sul grande schermo di LifeGate.
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Video Festival "Città di Vercelli" |
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Mossi dalla pura voglia di fare qualcosa di positivo, un gruppo di amici hanno messo in piedi un qualcosa che ha sapotuo raggiungere buoni livelli tecnici. In un ambiente informale, ricco di simpatia e calore, davvero da ricordare. |
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Vercelli 9 - 11 giugno 2004
di Sergio Ragaini
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Un festival organizzato con passione ed entusiasmo.
Un gruppo di amici, con molta voglia di fare e di costruire, e con molte idee ed entusiasmo.
Questo, in sintesi, potrebbe essere l'avvio del Festival Città di Vercelli. Video Festival, recita il titolo. Infatti, tutto il materiale è stato rigorosamente in video. Un mezzo fatto, come detto anche da Giorgio Simonelli nella tavola rotonda finale, fatto decisamente per riprendere il presente, per documentare (ma non solo!).
Personalmente, se non si fosse capito, io amo questo mezzo, mentre sento la pellicola come un mezzo poco fruibile, pesante, macchinoso, dove i maggiori benefici non giustificano la pochissima fruibilità.
Quindi, spazio al video, e Vercelli, per qualche giorno, si riempie dei suoni e delle luci cinematografiche di registi locali e nazionali. Sì, perché la manifestazione, nonostante sia ormai giunta alla terza edizione, è il primo anno che "apre", per così dire, a registi provenienti da tutta Italia. Le scorse manifestazioni sono state riservate ad un parco registi più locale. Quest'anno la rassegna si è allargata, proponendo un'interessante panoramica di cortometraggi, provenienti dall'intera Penisola. Il mio auspicio: che ci si possa aprire, presto, ad una panoramica internazionale. L'ho suggerito agli organizzatori. Un gesto di accordo, e di interesse, da parte loro. Io credo che sia giunto il momento di poterlo fare, proiettandosi anche verso altri lidi cinematografici.
Tutto cortometraggio. Quel genere, magari non così gettonato, ma che oggi comincia a farsi strada tra un pubblico sempre più interessato e preparato. Un pubblico che chiede a gran voce qualcosa di bello e alternativo alle solite produzioni che, al di là dei fasti e delle luci, lasciano un po' di amaro in bocca.
Corti, ma con un passaggio al lungometraggio. Quello di Fabrizio Bertolone, il quale, negli anni 80, decise di prendere uno dei "Rambi", sostituendo tutte le scene di Stallone con sé stesso. Incredibile e simpatico lavoro di montaggio e ricostruzione di luoghi, dove lui stesso appare come protagonista, senza far riconoscere stacchi tra le locations originali e le zone del vercellese. Il nome, "Rambo 14", è tutto un programma!
Spazio anche alla selezione locale, naturalmente! Impossibile non ricordare il tifo, quasi da stadio, per Eugenio Casalino, che con il suo "Tutto sul rosso" ha saputo davvero mostrare come una persona possa mutare la propria vita con un'azione, folle per alcuni, eroica per altri.
Bella anche la sezione dedicata al concorso. Tra le cose da me viste, incredibile, toccante e "senza parole" (nel senso, anche, di solo con Musica), "l'Eternità delle forme", di Samuel S. Usai, un passaggio nel ricordo per dire che le forme della vita, quelle intense, non mutano, almeno di certo dentro ognuno di noi. Meritato premio della ciritica.
Ma anche l'altro premiato, "Domenica mattina", di Nicola Dalla Mura, è stato un lavoro interessante, nel mostrare come un episodio abbastanza banale (un uomo che dorme in macchina) possa divenire catalizzante per un pubblico di persone che, nel fresco del mattino festivo, fanno attività tra le più disparate.
Tra i lavori visti, bello e particolare anche "Trash Picking hours", di Stefano Bertelli. Una simpatica animazione ove gli oggetti paiono prendere forma, parlarci, farci capire che anche loro esistono e hanno diritto a dire la loro.
"Ola y Mariposa", l'onda e la farfalla. Il nome dell'Associazione organizzatrice, nonché casa di produzione. Il nome evoca un fluire di situazioni, di cose, di sensazioni, di bellezza profonda. Un nome che, realmente, è tutto un programma. Forse un invito a lasciar scorrere, finanche la stessa bellezza, per andare verso bellezze sempre più vere e profonde.
E, di certo, bellezza ve ne è stata, in questa mostra cinematografica. Anche nei lavori, proposti con entusiasmo dai ragazzi della struttura. Con grande entusiasmo. Lavori dotati di forte sperimentalismo, e dal sapore internazionale, anche nei titoli. Ma dove le ambientazioni sono legate al territorio, a quella pianura tanto decantata da registi e scrittori che, a dispetto di un'apparente calma piatta, può riservare così tante sorprese, e indicare un forte e bellissimo fermento vitale.
Un momento culturale, e molto bello, è stata l'interessante tavola rotonda sul Cinema, nella serata finale. Gli ospiti, tra cui i citati Simonelli e Bertolone, hanno trattato, in breve tempo, diverse interesanti tematiche. Ricordo quella della Musica nel Cinema, e della sua importanza, come citato da Guido Michelone Docente Universitario presente alla tavola rotonda. Su cui concordo. In alcuni casi la Musica è la voce dove le parole non giungono, la voce di chi la voce non l'ha più (come diceva anche Saint Coulombe). Ma spazio, almeno secondo me, alla Musica del Silenzio, come il Cinema Francese ha saputo indicarci, dove il silenzio non è assenza ma presenza di lirismo e drammaticità.
Insomma, in conclusione, una rassegna davvero piuttosto interessante. Dove il pubblico ha saputo confermare l'interesse con una presenza massiccia al piacevole Cinema Teatro "Lux".
Complimenti quindi a tutti gli organizzatori, tra cui svettano i nomi di Matteo Coppa (abile conduttore, tra l'altro!) e di Davide Rosso, nonché di tutti quelli che hanno lavorato perché tutto andasse bene, come in effetti è stato. Una dimostrazione che l'entusiasmo va al di là di tutto, da ricordare, in tal senso, che il premio per i vincitori è stato un abbonamento annuale ad una rivista. Quindi non per soldi, ma solo per passione. E questo è bello!
Un augurio, quindi, perché a questa edizione ne possano seguire altre, con sempre maggior densità di contenuti, e valore culturale. Questa prima edizione "Nazionale", comunque, direi che per qualità e simpatia dello staff organizzatore si può dire davvero riuscita!
Riferimenti:
Sul Sito ufficiale dell'Associazione "Ola Y Mariposa", www.oym.it, notizie sul Festival e sulle attività che l'Associazione propone.
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Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
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Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni.
Info:
Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected]
Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
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Addio Janet Leigh
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"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960.
Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni".
È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'. |
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