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Sul grande schermo di LifeGate.
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Festival Internazionale della Montagna |
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Oltre le immagini |
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Trento, 1-9 maggio 2004
di Sergio Ragaini
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Impossibile, in questo festival, non andare oltre le immagini fimiche. Queste, pur molto belle, erano solo una parte di quanto si viveva.
Immagini iniziali, appena giunto: una Trento in stile montano. I cartelli che indicavano i luoghi del festival fatti come segnavia. I tendoni del festival, e tutto dal sapore di tradizione.
Il nome del centro di tutta la manifestazione: il "Campo Base": sembrava davvero di trovarsi di fronte ad una spedizione. Ma spedizione lo è stata: non in montagna, ma in noi stessi, in quelle cime insormontabili che ognuno tiene dentro di sé, e che meritano di essere scalate più di ogni altra cosa: il premio: la propria vita e la propria vera natura, che emerge al di là dell'illusione.
Immagine dominante, la fitta pioggia, trasformatasi in un pallido sole soltanto alla fine. Una pioggia che, se da una parte costituiva un impedimento, dall'altra donava un'atmosfera strana, quasi irreale, da rifugio montano sommerso nella nebbia.
Immagini e suoni. I suoni bellissimi della musica montana, di quei canti che tanta emozione possono donare anche a chi non è immerso in quelle tradizioni. Quei canti che fanno vibrare le corde più profonde dell'animo, che fanno sentire atmosfere nuove, che ti portano per mano, sulle ali di un sogno, attraverso mondi a te sconosciuti, ma così ricchi di bellezza.
Immagini sui bambini, protagonisti in una giornata davvero particolare. Un momento, momenti dove loro hanno dimostrato capacità ed intuizioni che, forse perché non inibite da un'Educazione non sempre positiva, possono emergere e prendere il volo, tra torrenti montani e culture lontane, dove anche i sassi hanno un cuore ed una storia.
Immagini, impossibile non vederle e gustarle, di chi ha animato il Festival, i protagonisti con le loro storie, la loro carica di umanità e voglia di essere davvero.
Immagini sulle innumerevoli iniziative, sui suoi centri (denominati "aree di sosta" dai segnali: anche questo è stile montano!). Quasi ovunque schermi per proiettare, per mostrare paesaggi, storie, luoghi, e portarci di colpo in un'atmosfera quasi magica, ricca di bellezza e di stimoli.
Immagini sugli spettacoli organizzati, sulla grande emozione che hanno saputo darci.
Immagini sul calore di chi ci ha accolto, con molta simpatia e cordialità, testimoniando una forte autenticità umana.
Immagini e sapori: impossibile non ricordare i sapori del Trentino, tra "Canederli" ed affettati, innaffiati dai vini e dalle grappe locali. Per far salire il tasso alcolico. E contribuire, almeno un po', a creare atmosfera.
Atmosfera degli incontri. Con la gente, per un sorriso. Magari tra persone appena conosciute, ma che lo Spirito del luogo rendeva speciali, dando quasi l'impressione di lunghe conoscenze. Andando a fondo, davvero, della propria umanità. Togliendo le barriere (in questo, un leggero tasso alcolico aiuta) e comunicando davvero in profondità.
Panoramica generale su tutta la città di Trento. Luogo bello, accogliente, dove era davvero piacevole camminare (lo si doveva comunque fare, per spostarsi), che ci ha accolti con un sorriso profondo e cordiale, e soprattutto genuino e sincero. Con le montagne sullo sfondo. Magari ammantate dalle nubi che in parte le cancellavano allo sguardo, ma c'erano. Erano lì a vegliare su di noi. E a quanto pare, lo hanno fatto bene!
Tutto qui è stata immagine. E non di certo sbiadita. È stato tutto a colori, con intensi suoni, ma mai assordanti. È quell'intensità che significa bellezza della natura, paesaggi incantati, dolcezza ed Amore. Forse le cose più belle a cui chiunque potrebbe pensare.
Tante immagini in me, in noi. Da tenersi dentro. Belle, vere, autentiche. Come vera è la gente di montagna.
Chiudiamo con una dissolvenza in bianco e nero. Per stabilire un legame con il passato, per tendere un filo che annulli il Tempo e generi meravigliosa armonia e continuità. Per riaprire di certo, tra la bellezza dei ghiacci dei Poli (tema del prossimo Festival), nel 2005, per un appuntamento al quale non si potrà di certo mancare!
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Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
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Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni.
Info:
Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected]
Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
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Addio Janet Leigh
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"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960.
Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni".
È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'. |
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