Sul grande schermo
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Cronache italiane; violenze asiatiche    
Cannes 2004      
Non ti muovere, The Hearth is Deceitful... Above All Things, Tropical Malady, Old Boy
di Gianluca Sferlazzo
     

Cronache italiane...
Non ti muovere
regia di Sergio Castellitto
Italia, 2004
Buona accoglienza per questo lungo (come tanti film per quest'edizione 2004 di Cannes) film di fattura classica. Un bel melodramma che non si sposta mai troppo né sopra né sotto le righe. La storia è sceneggiata da Margaret Mazzantini, moglie di Sergio Castellitto attore e regista nei panni di un medico circondato da bellissime donne, moglie e amanti, il quale però si innamora di una "povera crista" impersonata da un'irriconoscibile Penelope Cruz, nel film chiamata Italia e che per la sua trasfigurazione di donna del popolo in una periferia più che degradata ricorda molto Anna Magnani. Tutti soddisfatti per Non ti muovere, autori in primis ma anche pubblico e sopratutto critica.

The Hearth is Deceitful... Above All Things regia di Asia Argento
The Hearth is Deceitful...Above All Things racconta l'universo junkye di tossicodipendenti americani e della deriva delle loro vite. Su questo scenario si svolge un turbo(VIO)lento rapporto tra la madre prostituta - Asia chiaramente - e il figlio di poco più di 10 anni al quale, tra le altre cose, vengono somministrate anfetamine, e forti dosi di violenza gratuita attraverso lo spettacolo delle sodomie nel retro di un camion perpetrate ai danni della madre. Sembra esserci un compiacimento latente, che attraversa l'intero film, per tutto ciò che è gore. È pur sempre vero che Asia di cognome fa Argento e che The Hearth is Deceitful... Above All Things si presta in maniera indiretta ad essere un film autobiografico come lo era Scarlet Diva, confermando l'attitudine alla provocazione nei confronti del padre, sempre nell'attesa di una risposta...

Violenze asiatiche
Sud Pralad (Tropical Malady)
regia di Apichatpong Weerasethakul
Tailandia/Francia, 2004
In pratica il seguito dell'altrettanto ipnotico Blissfully Yours, l'oggetto volante thailandese non identificato nell'edizione 2002 di Cannes nella sezione Un certain regard.
La presenza del quarto lungometraggio di questo autore nella Competition officielle costituisce senza dubbio uno dei misteri di questo Cannes 2004. "Mistero selettivo", in quanto si tratta di un film veramente diverso da tutto ciò che passa sugli schermi in questi giorni (o in questi anni?). E "mistero narrativo", per quest'allucinante storia d'amore omosessuale (ebbene sì, l'ennesima...) tra un contadino e un soldato, ambientata nella foresta e interrotta da un'improvvisa fuga del militare per andare alla caccia di un misterioso animale che uccide le bestie locali. La belva feroce si rivelerà essere un fantasma capace di assumere svariate sembianze: tigre, per sbranare gli animali; contadino thailandese, per amare il soldato...

Old Boy
regia di Park Chan-Wook
Corea del Sud, 2004
Old Boy di Park Chan-Wook è l'adattamento di un grande successo del fumetto asiatico in otto volumi immaginata da Tsuchiya Garon e disegnata da Minegishi Nobuaki. Si tratta del terzo capitolo della trilogia sulla vendetta di Park Chan-Wook iniziata con JSA: Joint Security Area (2000) e seguita da Sympathy for Mr Vengeance (2002).
In Old Boy Park Chan-Wook ha messo in scena la vicenda di un uomo assolutamente ordinario che viene rapito e imprigionato in un appartamento per quindici anni, senza venire a capo dei motivi del suo rapimento. Convinto di esser riuscito a liberarsi da solo, cerca i perché e sopratutto la vendetta ma si ritrova ad esser manipolato da uno strano individuo.
In Old Boy esiste un Angelo sterminatore ma questa volta avido di vendetta. Infatti, la prigionia continua ma sotto un altra forma. Perché?
Non solo vendetta ma anche senso di colpa nell'esplorazione dell'universo umano abilmente miscelata ad una denuncia sociale della violenza, "motore delle nostre società contemporanee...inerente a tutto", secondo le parole dello stesso Park Chan-Wook.
Per la cronaca: si tratta dell'unico film piaciuto a Quentin Tarantino, ormai conosciuto da queste parti come "le président Tarantino"!

Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.