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La mala educaciòn - Pedro Almodovar    
     
Regia, sceneggiatura: Pedro Almodovar Interpreti: Gael Garcia Bernarl, Fele Martinez, Javier Camara 1h50 - Spagna, 2004
di Gianluca Sferlazzo
     

Una premessa è d'obbligo: La mala educaciòn ha la rara qualità di continuare senza tuttavia ripetere all'insegna della coerenza e dell'esigenza il lavoro di cineasta di Pedro Almodovar.

Più complesso e teso di Tutto su mia madre e Parla con lei, La mala educaciòn gioca d'azzardo con lo stesso successo delle realizzazioni precedenti sopra citate.

Tre epoche differenti si incastrano in maniera brillante nella trama del film attraverso un virtuosistico gioco di mise en abime, scatole cinesi o matrioska che dir si voglia. Il primo livello di narrazione de La mala educaciòn racconta la crisi di creatività di un regista cinematografico che viene sbloccata e risolta dal provvidenziale (nel senso manzoniano?) incontro con un ex compagno di scuola e di scoperte sessuali proto-adolescenziali, scambiate ai tempi e nei bui corridoi di un collegio di preti della Spagna degli anni Sessanta. Complessa e sfuggevole è la figura di uno di questi preti, padre Manolo, carnefice e vittima dei due bambini.

La storia si incastra in seguito nel racconto in flashback di questo periodo che costituisce il secondo livello della narrazione. La realizzazione di un film sulle torbide ed oscure vicende infantili sfocia infine nel terzo livello di narrazione, vero e proprio film nel film, racconto nel racconto in classico stile Modernista.

Riflessione sul cinema? Sulla scrittura? Sull'omosessualità e sul Trans-qualcosa? Sull'educazione religiosa? Sull'abbattimento delle differenze? La mala educaciòn è almeno tutto questo, , una rielaborazione del Teorema pasoliniano messa in scena in ecquilibrio tra melodramma e film noir senza tuttavia alcuna femme fatale. Infatti, a parte un'unica presenza femminile i personaggi de La mala educaciòn sono tutti uomini, omosessuali o travestiti...


Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.