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Sul grande schermo di LifeGate.
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Professionismo recitativo o spontaneità non impostata?
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Spesso nel cinema il nome dell'attore fa pubblico ai botteghini. |
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Ma c'è anche un cinema fatto con attori non professionisti e non per questo meno valido e intenso.
di Sergio Ragaini
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Attori professionisti o persone comuni?
Un problema che ha toccato il Cinema sin da tempi non recenti. Molte volte noi siamo attratti da un film non tanto per il Regista di valore, o che si sintonizza sui i nostri gusti, quanto per gli attori. Alcuni, infatti, nell'indicare un film, mettono in evidenza i soli nomi degli attori protagonisti, e non quello del regista. Insomma, pare l'Attore il vero fulcro del film. Almeno per alcuni.
Questo in parte può essere vero. Ma c'è un altro Cinema, dove i protagonisti sono le persone come tutti noi. Non, quindi, attori dalle atmosfere patinate e luminose: persone qualunque, magari con recitazioni meno perfette, ma in grado, proprio per il loro modo di comunicare, di dare emozioni grandi, di trasmettere una vitalità non artificiosa, una limpidezza altrimenti impossibile.
In Italia, memorabile in tal senso appare il neorealismo. Se pensiamo a capolavori intramontabili come Ladri di biciclette dell'indimenticabile Vittorio De Sica abbiamo un'idea di cosa sia la recitazione naturale, magari più difficile da dirigere, ma di grande efficacia.
Oggi il fenomeno è piuttosto sentito da una generazione di giovani registi i quali vedono importante la descrizione della Realtà per quello che essa può trasmettere. Da "L'Isola" di Costanza Quatriglio, a "Tornando a Casa" di Vincenzo Marra gli esempi Italiani non mancano.
Oltre frontiera, come non menzionare l'inglese Ken Loach, che nel suo Cinema sceglie sempre persone vere, che hanno sovente vissuto i problemi descritti nel film? Il realismo che ne deriva sarebbe altrimenti inottenibile con attori professionisti, troppo al di fuori dalle problematiche che appaiono sullo schermo.
Ovviamente nulla si vuole togliere a quegli attori che hanno fatto, con la loro recitazione, la Storia del Cinema, ma si vuole far riflettere su un modo forse meno eclatante o spettacolare di narrare, ma più vero e vicino alla gente. Un altro sguardo che non può essere trascurato.
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Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
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Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni.
Info:
Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected]
Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
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Addio Janet Leigh
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"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960.
Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni".
È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'. |
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