Sul grande schermo
di LifeGate.








Mandaci una mail ›







Per acquistare online i biglietti dei teatri a Milano:
Ciak
Smeraldo
Nazionale

Corto in Bra    
Una rassegna di sicuro interesse filmico e artistico, che ha messo in luce lavori denotanti sicuro talento e grande passione. Non è stato solo Cinema. Cultura, Musica, incontri, ma anche Arte e gastronomia (quest'ultima, naturalmente, ispirata al Cinema).      
Bra (Cn); 21 -25 aprile 2004
di Sergio Ragaini
     

Oltre il Cinema. Per unire, per coinvolgere, per mostrare come questo mezzo artistico possa essere davvero un modo per interessare e far comunicare le persone. Proponendo molto altro al di fuori dello schermo, e prolungando, in qualche modo, la magia e le emozioni recepite, per tenerle con sé, per trasmetterle ad altri.

Un viaggio che ha spaziato dal Cinema ai sapori del territorio, alla Musica, agli incontri. Il tutto in un'atmosfera accogliente ed informale.

In sintesi, questo può essere il motivo dominante di Corto in Bra, rassegna di cortometraggi (e non solo!) che si è svolta a Bra (Cn) dal 21 al 25 aprile 2004. Un programma ricco, intenso, a tratti sovrabbondante (ma non in senso negativo, ovviamente!). Un programma che, tuttavia, per come era strutturato, permetteva sempre un valido "respiro". Lontano dalle concitazioni di altre rassegne, qui era sempre possibile sorseggiare un aperitivo (immancabile il vino, ovviamente, visto il luogo!) accompagnato dalla musica. Musica sovente organizzata da Corto in Bra. E, naturalmente, prolungare lo sguardo non filmico godendo delle bellezze del luogo. Ma andiamo con ordine.

Parecchio Cinema. Buon Cinema. Il livello è stato davvero alto, soprattutto in alcuni casi. A questo possiamo anche aggiungere l'originalità dell'argomento, e degli argomenti. In particolare relativamente a una delle sezioni proposte, organizzata in collaborazione con Slow Food. Il titolo, "slow food on film" dice chiaramente che il cibo era il grande protagonista. Il Cibo è una parte molto importante delle nostre vite. Il suo valore va ben al di là del semplice aspetto della nutrizione, per andare a toccare valori culturali, radici profonde, e saper anche costituire un forte mezzo di coesione sociale, sia nelle forme (il mangiare in un certo modo ci pone in un certo ambito culturale e ci identifica) che nei contenuti (una tavolata allegra è un veicolo di coesione e comunicazione). La rassegna ha mostrato questo in modo molto esauriente. All' interno di questa rassegna una sezione, detta "Slow food on film doc" era prevalentemente incentrata su quelle tradizioni culinarie che, perse nella notte dei tempi, stanno lentamente scomparendo. Un appello alla loro salvaguardia o un modo per mostrarne il valore sociale e culturale.

Ma, tenendo conto anche del valore di comunicazione attorno alla tavola, il cibo è stato anche uno spunto importante per parlare di problemi umani, esistenziali, per mettere davvero a nudo le persone, mostrando tutto quanto riguarda la comunicazione ed i problemi che ne derivano.

Ma ci si è spinti oltre, sino alla pura fantasia, dove il cibo diviene qualcosa di veramente vivo, in grado di dialogare e comunicare, e di provare sentimenti (ma sarà poi così assurdo?).

L'altra rassegna, anch'essa di pregio, è stata "Corto in Europa". Anche grazie alla collaborazione con il prestigioso Festival Internazionale di Cork (Irlanda), la rassegna ha saputo regalarci momenti davvero interessanti, mostrando materiale in buona parte di ottimo valore artistico e di grande accuratezza realizzativa.

Uno dei temi della rassegna sono stati i giovanissimi, ed i loro problemi. In questo senso la mostra ha saputo offrire uno sguardo senza nulla nascondere, mettendo in liuce problemi e situazioni, ma, forse anche per questo, denotando un fortissimo lirismo. A proposito di giovanissimi: da citarsi il fatto che, in questa sezione, le giurie fossero composte da studenti europei.

In alcuni casi il giocare sul tasto dell'ironia ha permesso di mettere in evidenza situazioni di grande disagio, spingendo le persone a guardare a fondo le problematiche esistenziali. In altri casi, invece, le pure immagini si sono commentate da sole, ed i silenzi, in alcuni momenti intensi e carichi di tensione, hanno portato ad una visione diretta delle cose. Anche in questa sezione spazio alla fantasia, ma sempre una fantasia che aveva un richiamo ben fondato su situazioni reali, attraverso un intelligente uso delle metafore, per poter leggere al di là dell'immagine, cogliendone la profonda essenza.

La rassegna cinematografica è stata anche caratterizzata da eventi speciali. Rimarchevoli sono state le iniziative legate alla Musica. Gruppi musicali, nei quali erano presenti anche affermati compositori (tra i quali Ezio Bosso, autore della colonna sonora di "Io non ho paura" di Salvatores), hanno suonato dal vivo su immagini di film (corti o medi) dei primi anni del 900. I lavori da cineteca proposti hanno così ripreso nuova vita sulle note suggestive ,e sempre attinenti a quanto si vedeva, dei gruppi che si sono succeduti. Un connubio di sicuro valore, per mostrare quanto Musica e Cinema siano strettamente legati.

Scrittori. O meglio sceneggiatori. Un premio per la sceneggiatura è stato istituito durante il festival. Ma questa volta le sceneggiature sono state spiegate pubblicamente alla giuria. In un'atmosfera familiare e professionale ad un tempo. Un'atmosfera dove i giovani sceneggiatori hanno potuto chiarire dubbi e parlare delle motivazioni, anche profonde, che li hanno portati a scegliere un dato soggetto.

Incontri. Sempre informali, quanto interessanti. Antonio Albanese su tutti, ma non solo. Tutto ciò che fa Cinema e lo caratterizza, dalla Musica alla produzione.

Ma Bra non è stato solo, come già dicevo, Cinema. L'"altro dal Cinema" ha avuto un peso importante nella rassegna. Infatti, il tutto ha avuto come scopo anche il coinvolgere la cittadinanza e i luoghi limitrofi. Lo scopo è decisamente riuscito, visto il massiccio afflusso. Ma è riuscito, credo, anche l'opposto, vale a dire il coinvolgimento, da parte della cittadinanza, dei presenti al festival che, come me, venivano da fuori. L'ambiente è stato di certo caldo ed accogliente, e si può proprio dire che la città ci ha accolto con un aperto sorriso.

E tutti gli eventi collaterali organizzarti sono stati in linea con quanto sopra. Piacevoli, interessanti, costruttivi. Eventi, dalle cene cinematografiche agli aperitivi musicali all'Arte, a cui era bello partecipare, lasciandosi portare dal fiume della simpatia e lasciandosi inondare dalla brezza del calore umano, di certo dimostrato appieno. Sino alle tarde nottate, nel locale di uno degli organizzatori, dove la notte era lunga e sempre giovane, e dove era bello trattenersi tra musica folkloristica e, talvolta, balli scatenati, abbandonando al di fuori i pensieri e lasciandosi andare.

Insomma, un'esperienza decisamente positiva, che ha saputo coniugare il Cinema con molto altro, coinvolgendo appieno la cittadinanza.

Un ringraziamento quindi a Bracinetica, struttura organizzatrice del Festival, nelle persone di Luca Busso, Stefano Sardo e Luisa Grosso, che di certo hanno saputo affrontare con leggerezza e profondità il pesante carico di lavoro di questi giorni, mostrandosi sempre disponibili.

Grazie anche all'Ufficio Stampa, nelle persone di Barbara Carrara e Raffaele Grillo, insieme professionali e conviviali, precisi e simpatici, e a tutti coloro che hanno lavorato perché questo evento fosse possibile. Consentendone la piena riuscita.

Riferimenti:
Notizie dettagliate possono essere reperite sui siti della manifestazione: www.cortoinbra.it e www.slowfoodonfilm.it

Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.