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Sul grande schermo di LifeGate.
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Festival del Cinema di Busto Arsizio |
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Quando il Cinema incontra il Mondo della Produttività:
A Busto Arsizio nuovi cineasti cercansi. |
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Busto Arsizio, 28 marzo- 3 aprile 2004
di Sergio Ragaini
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Il Festival del Cinema di Busto Arsizio (Baff) ha confermato la sua tendenza ad avvicinare il Cinema con le realtà locali, umane e produttive. Forse la rassegna non avrà riscontrato i gusti dei cinefili più incalliti, ma ha saputo generare comunicazione, incontro e simpatia. Il tutto con un'atmosfera piacevole ed informale.
Un Festival per incontrare, ma soprattutto per incontrarsi. Un Festival per stabilire un punto di contatto tra mondo produttivo, mondo del Cinema e gente del luogo. Se uno guarda, infatti, il logo della Busto Arsizio Film Factory (Baff), struttura che organizza il Festival, vede ritratta una ciminiera che, come fumo, emette fotogrammi di pellicola. Il riferimento, come già si sarà capito, non è casuale, anzi, è del tutto voluto e ricercato. L'alto numero degli sponsor, tutti ricordati brevemente all'inizio di ogni proiezione, parla molto chiaramente in merito.
Ma il Baff è stata anche un'occasione per "far incontrare", per far sì che le distanze tra gente di Cinema e gente del luogo si riducesse davvero ai minimi termini. E, se si vuole, anche per far incontrare la gente con altra gente, per favorire comunicazione interpersonale.
In sintesi, questo è il Festival di Busto Arsizio, giunto alla sua seconda edizione. Un qualcosa senza grandi pretese cinematografiche, senza volontà di "stupire con effetti speciali". "Senza la volontà di ergersi sopra la gente", come uno degli organizzatori ci tiene a sottolineare. Lui stesso prosegue dicendo che lo scopo dell'organizzazione non è quello di porsi al disopra della gente, con un programma difficile e poco fruibile, ma quello di porsi al livello della gente, per proporre loro cose comunque positive, per interessarli in un ambiente di totale informalità.
La passione, sì, questa c'è. Anche la professionalità, senza dubbio. Il professionismo, questo no. Ci tengono a sottolineare che gli organizzatori sono tutti dilettanti, e che ritagliano ogni momento del loro lavoro per offrire il meglio possibile. Un'immagine, in questo senso; quella di Emilia, sorridente ragazza dell'Ufficio Stampa locale, la quale, a tarda sera, diceva di dover andare a casa, perché diversamente le sarebbe stato impossibile recarsi al lavoro la mattina successiva.
Passione, di certo, ma anche competenza. E talvolta una vaga atmosfera di mondanità, a tratti un po' "patinata". Devo ammetterlo, questa atmosfera, all'inizio, mi ha un po' disorientato. Mi ha lasciato inizialmente perplesso trovarmi sul palco l'annunciatrice, decisamente carina. Forse mi aspettavo un "mega critico", che facesse domande tecniche. Ma come mai, mi chiedevo, battute quasi umoristiche invece che discorsi tecnici?
Ma poi, facendo presenti queste mie sensazioni agli organizzatori, ho ricevuto risposte esaurienti e chiarimenti che, uniti allo loro capacità comunicativa e alla loro simpatia, hanno saputo trasformare la mia sensazione iniziale di "frivolamente mondano" in una di simpatia, di calore, di capacità e voglia di incontrare e comunicare.
È chiaro, comunque: i cinefili incalliti non avranno trovato, forse, quanto speravano di trovare, e magari avranno ritenuto un po' "leggero" il programma proposto. Magari avranno storto il naso, ad esempio, sapendo della presenza di Carlo Vanzina.
Avranno tempo di rifarsi con altri Festival! Lo scopo di questa rassegna, l'ho già precisato, era altro, ed è stato, decisamente, centrato. Impossibile, in questo senso, non pensare al piacevole "dopo Festival", quando la Cooperativa "Il Melograno" si riempiva di gente e di vita. In un'atmosfera vagamente "disco", registi, attori, sceneggiatori, produttori e altri personaggi del Mondo dello spettacolo dialogavano e anche giocavano con il pubblico. Le distanze si erano azzerate, ed anche questo è comunicazione. Naturalmente a tutto questo si aggiungeva un ottimo rinfresco: anche questo ci voleva!
Un po' di sfortuna, invero, va segnalata: sappiamo infatti, che la fortuna è cieca, ma la sfortuna ci vede molto bene. E purtroppo, vi sono state alcune defezioni tra gli ospiti. Defezioni improvvise, malgrado accordi presi da diversi mesi! Purtroppo! Ma in questo non vi è nessuna responsabilità da parte degli organizzatori, i quali invece si sono dimostrati capaci di salvare, comunque, la serata.
Un altro scopo era tra le righe, in questa manifestazione: generare nuovi cineasti, o almeno suscitare nei giovani del luogo la passione per il lavoro nel Mondo del Cinema. Obiettivo centrato? Solo il tempo potrà dirlo! Di certo, passione per il Cinema se ne è suscitata, anche tra i giovanissimi. Impossibile non citare la proiezione per le scuole de "Il Miracolo", di Edoardo Winspeare. Qui lo sceneggiatore Pierpaolo Pirone ha incontrato gli studenti delle Scuole Medie, sapendo suscitare notevole entusiasmo con il suo fare poco formale e molto coinvolgente. Se non ci fossero stati problemi di chiusura sala, chissà a che ora sarebbe terminato l'incontro!
L'informalità paga, allora? Direi proprio di sì. Vista anche l'affluenza del pubblico, davvero notevole.
Questo dimostra che le cose belle nascono sovente con semplicità e passione.
Un grazie davvero al Presidente Celeste Colombo, a tutti gli organizzatori, all'Ufficio Stampa, e a tutti coloro che si sono prodigati perché la manifestazione riuscisse al meglio.
E speriamo davvero che, a Busto Arsizio, sia nato un Festival che è ancora giovane, ma che promette di dare ottimi frutti. In tutti i sensi. Non solo per il cinefili!
Riferimenti:
Tutto sul Festival si può trovare al sito: www.bafilmfestival.it
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Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
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Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni.
Info:
Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected]
Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
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Addio Janet Leigh
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"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960.
Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni".
È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'. |
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