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Bergamo Film Meeting    
Non solo immagini di film      
Bergamo, 13-21 marzo 2004
di Sergio Ragaini
     

Immagini: tante. In questi giorni di "full immersion" di cose ne abbiamo davvero viste molte.

Anche qui diverse tendenze. Da "vedo tutto", perpetrata da alcuni (tra cui il sottoscritto), a voler invece mirare le rassegne e selezionare quello da vedere, lasciandosi anche il tempo per vedere quanto una città come Bergamo può offrire.

Il sottoscritto non ha voluto recedere dal proposito, forse "insano", di vedere tutto. Proposito riuscito in pieno, anche se non senza fatica.

Il programma di quest'anno, infatti, così denso e ricco, ha messo a dura prova chi ha voluto perseguire lo scopo della "visione totale". Infatti, il compagno di "viaggio" (filmico) degli ultimi giorni è stato.... Il sonno. Non poco, devo dire, visto che le proiezioni erano continue, ed andavano dalla mattina alla tarda nottata. Ma quando si vedono cose del valore di quanto da noi visto, il sonno può essere secondario. E poi, devo dire, ne è valsa davvero la pena perdere qualche notte di sonno per gustare in modo totale la panoramica offerta. Inoltre, chi dice che il sonno sia un compagno così sgradevole? In fondo rende meno aggressivi, più rilassati, e forse migliora la comunicazione! Se volete provare, fatelo! Io l'ho sperimentato con risultati positivi!

Ma un festival non è solo immagini di film: altre immagini ti porti dentro da giorni in cui scambi opinioni, impressioni, incontri gente, vedi un campionario umano nutrito e notevole, ma tutto accomunato dalla grande passione per questa bellissima Arte. Tra le immagini che mi porto dentro, sicuramente un posto importante è dato dall'affluenza. Davvero faceva impressione vedere gente che, un'ora prima dell'inizio del film, era già in coda per vedere "Andreij Rublev" di Tarkovskij. Affluenza che addirittura ha lasciato fuori dalla sala ben 200 persone per la proiezione di "Dopo Mezzanotte" di Davide Ferrario, e che ha costretto gli organizzatori ad una nuova replica successiva. O la coda che, alle 14:45 di domenica 21 marzo, riempiva quasi per un senso Piazza della Libertà, per vedere "Sauvage Innocence" di Philippe Garrel. Immagini che dicono che il Cinema attira la gente.

Immagini, tante, anche di volti di appassionati, che avevano compiuto ogni sforzo per giungere, talvolta non da vicino, e che si prendevano apposta dei giorni di ferie per seguire la manifestazione. Altri che, invece, appena finito il lavoro "schizzavano" a vedere quanto riuscivano.

Immagini di persone che, senza la fortuna di chi, come noi, era alloggiato, si spostavano quotidianamente, anche di 40 o 50 km, per essere presenti in sala al mattino, a gustare quanto non volevano perdere.

Immagini anche di coloro che discutevano animatamente, nell'atrio dell'Auditorium delle proiezioni, su quanto avevano visto, esprimendo disappunto o plauso, di persone che prendevano i posti migliori, di persone intente a prendere appunti, in qualsiasi modo, per non perdere nulla di quanto avevano osservato, di persone intente a procurarsi da bere, per le lunghe proiezioni che li attendevano.

Immagini anche del prima e dopo le proiezioni. Dell'Ostello di Bergamo, bellissimo, che ci accoglieva. Un'ala tutta dedicata a noi del Festival, i cui orari, spesso impossibili, non sarebbero piaciuti agli altri ospiti. Luogo dove il festival poteva continuare, tra le discussioni, e dove spesso le notti erano non così lunghe. E i piani per il giorno dopo, un pensiero a cosa ci avrebbe aspettato e via, verso nuove avventure filmiche.

Immagini anche delle pause tra le varie visioni. A volte veloci, il tempo solo di un panino, a volte più lunghe, anche per una passeggiata o per un pranzo al "Ciao", punto di incontro preferito di molti. Un momento per conversare o, anche, per pensare a quanto visto e a quanto si doveva vedere.

Immagini, anche degli organizzatori, sempre sorridenti e precisi, di chi era intento a fronteggiare la gente davvero tanta. Immagini dell'Ufficio Ospitalità, che mi ha in pochi minuti e con grande gentilezza, sostituito il pass rilasciatomi (come "Ospite") con quello che io richiedevo (quello "Stampa").

Immagini: perché un festival non è fatto solo di immagini cinematografiche: in queste rassegne ti porti dentro anche molte altre sensazioni, emozioni, volti. Sensazioni che sono parte integrante di un Festival, e che non hanno meno intensità. Anche questo è Cinema. Anche questa è passione per qualcosa che, davvero, vale la pena di vivere.


Cinema "Oltre il Cinema" di scena nei comuni della provincia di Como
Una rassegna di Cinema per "Andare oltre". Per guardare anche alla Società, a quello che ci circonda, con occhio attento e critico. Questo lo scopo della rassegna "oltre lo sguardo". Dal 9 ottobre 2004 al 28 maggio 2005, in diversi comuni del comasco, saranno proiettati film di qualità, uniti ad interventi di rappresentanti del mondo del Sociale i quali, prendendo spunto dal film, tratteranno tematiche spesso ignorate, ma degne di essere conosciute e valorizzate. Tessera dalla cifra simbolica, che dà diritto a tutte le proiezioni. Info: Coordinamento Comasco per la pace - www.comopace.org ; [email protected] Oltre lo sguardo - www.ecoinformazioni.rcl.it ; [email protected]
Addio Janet Leigh
"Sì, dopo aver girato Psycho non fece mai più la doccia. No, l’acqua non era fredda, Hitchcock si premurò perché la doccia gettasse acqua calda per tutti i 7 giorni di riprese necessari per la scena... Sì, lei era nuda sotto la doccia, ma in nessuna inquadratura, per quanto brevissima, si vedono i capezzoli: problemi di censura, in quel lontano 1960. Bisogna partire da lì, da quella scena - una delle tre o quattro più famose della storia del cinema - per raccontare la vita di Janet Leigh, morta ieri all’età di 77 anni". È morta "serenamente, a casa sua" l'attrice americana Janet Leigh. La notizia è stata data dal portavoce della figlia: Jamie Lee Curtis è stata al capezzale della madre insieme all'altra figlia, Kekky, e a Robert Brandt, secondo marito di Janet Leigh. Dal 1951 al '62 l'attrice era stata moglie di Tony Curtis. Tra i molti film interpretati, 'Safari', 'L'infernale Quinlan'.