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Paesaggi. Pretesti dell'anima |
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Visioni e interpretazioni della natura nell'arte italiana dell'Ottocento |
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di Sonia Tarantola |
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(23/11/2004) |
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Il paesaggio diventa paradigma di sensazioni, deposito di memorie, laboratorio dell'immaginazione: diviene "pretesto"dell'anima e tema di questa mostra al quale si affiancano le diverse visioni ed interpretazioni della natura nella pittura italiana del XIX secolo in un'originale e ricca esposizione che ripercorre l'evoluzione dell'idea di paesaggio e degli stili di un intero secolo. |
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Un centinaio di opere emblematiche dei principali artisti del tempo - da Morbelli, Zandomeneghi, Signorini, Fattori, Palizzi, Caffi, d'Azeglio, Fontanesi, Bertelli, Cammarano a Ciardi, Nomellini, Pellizza da Volpedo, Gigante, Inganni, Segantini, e tanti altri - per raccontare quel processo che ha portato la pittura di paesaggio da genere minore a strumento espressivo dalla forte valenza spirituale al pari della musica e della poesia attraverso dipinti scelti che propongono paesaggi immaginosi e di forte coinvolgimento sentimentale vissute dallo spettore in un contesto architettonicamente definito ed importante come il castello Visconteo di Pavia con ambienti voltati a crociera e bifore gotiche. |
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Una sequenza che collega fra loro le diverse stagioni ottocentesche fino a toccare - alle soglie del '900 - le inquietudini della moderna sensibilità: dalla simbiosi tra uomo e natura e la complicità emotiva dello spettatore di fronte alla visione del paesaggio, al momento in cui il paesaggio diventa principalmente una grande pagina di osservazione della realtà, ormai liberata da ogni fine morale o didascalico per diventare esercitazione oggettiva sulla traduzione in pittura del vero e di tutte le sue implicazioni, spesso in antagonismo con la nascente industria fotografica, si snoda tutto il percorso della mostra.
orari: mart.-ven. 10-18
sab.dom. 10-19
lunedì chiuso
info: www.mostrapaesaggi.comune.pv.it
call center 02 89677703
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Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
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Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
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Ci resta il nome
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Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
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RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
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La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
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MARIO MERZ
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Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).
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