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Ipermercati dell'Arte    
L'esposizione ripercorre una delle tendenze fondamentali dell'arte contemporanea: quella di dialogare con la sempre più aggressiva cultura di massa, utilizzando come nuovo materiale artistico gli oggetti del consumo popolare      
di   (20/10/2004)  

Una grande mostra curata da Omar Calabrese (Università di Siena) con la collaborazione di Achille Bonito Oliva (Università di Roma), François Burkhardt (già direttore del Centre Pompidou), Laurent Busine (direttore del Museo del Grand Hornu, Belgio) e Max Hollein (direttore del Museo Shaarja di Francoforte).

La mostra avrà luogo, per la prima volta nella città, in tutti e tre i centri museali del Comune: Palazzo Pubblico - Magazzini del Sale, Santa Maria della Scala - Palazzo Squarcialupi, Palazzo delle Papesse.. Un simile orientamento da parte degli artisti nasce già con le avanguardie storiche (in particolare dadaismo, futurismo e surrealismo), ma si sviluppa soprattutto a partire dagli anni Sessanta, quando si manifesta definitivamente il carattere della società industriale di oggi.

La mostra illustra appunto l'evoluzione del tema negli ultimi quaranta anni secondo tre linee specifiche: - nel Palazzo Pubblico la sezione Misure. Il consumo rappresentato illustra il fatto che gli artisti hanno operato un vero e proprio "ritratto" delle merci (ad esempio con la Pop Art), risultando per ciò stesso "attuali";
- al Santa Maria della Scala si mette invece in scena Dismisure. Il consumo ironizzato, per indicare le trasformazioni di significato che gli artisti hanno portato agli oggetti, cambiandone colori, dimensioni, materiali a scopo essenzialmente ludico;
- nel Palazzo delle Papesse il percorso si conclude logicamente con Contromisure. Il consumo contestato, a testimoniare l'atteggiamento di critica dei consumi di massa che, magari in tempi di anti-globalizzazione, gli artisti hanno spesso sostenuto.

Nel Cortile del Podestà del Palazzo Pubblico, tuttavia, è collocata anche una sorta di introduzione problematica: l'intera serie dei Condannati a morte eseguita da Oliviero Toscani (autore anche del manifesto della mostra), che rappresenta l'insieme delle contraddizioni della cultura di massa, orientata da un lato al consumo, ma potenzialmente aperta anche ai temi civili.

Compongono la mostra circa 150 opere dei maggiori artisti del mondo. Fra i nomi più rilevanti: Claes Oldenburg, Andy Warhol, Paul Davis, Mimmo Rotella, Giacomo Manzù, Arman, César, Nam June Paik, Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Barbara Kruger, Piero Manzoni, Vettor Pisani, Christo, Tony Cragg, Fabrizio Plessi, Daniel Spoerri, Wolf Vostell, George Brecht, Aldo Mondino, Ben Vautier e moltissimi altri. Numerosi pezzi sono stati realizzati appositamente per l'esposizione (Vedovamazzei, Michel François, Braço Dimitrijevic, Minerva Cuevas, Fabrizio Plessi), e altri vengono invece esposti per la prima volta.

Sedi espositive :
Santa Maria della Scala - Palazzo Squarcialupi P.zza Duomo, 6.
T 0577-224811
F 0577-224829
[email protected] .

Orario : Da lunedì a domenica, 10,30 - 18,30 (la biglietteria chiude alle 18,00)

Palazzo Pubblico-Magazzini del Sale
Il Campo, 1 .
T 0577 41169 - 0577 226230

Orario :
-dal 1 Novembre al 15 Marzo. Tutti i giorni 10:00 18:30

-dal 26 Novembre al 15 Febbraio. Tutti i giorni 10.00 - 17.30

-dal 23 Dicembre al 6 Gennaio. Tutti i giorni 10.00 - 18.30

-dal 16 Marzo al 31 Ottobre. Tutti i giorni 10:00 19:00

Palazzo delle Papesse-Centro Arte Contemporanea
Via di Città, 126.
T +39 0577 22071. F +39 0577 42039
www.papesse.org/ [email protected]

Orario:
12.00-19.00, chiuso il lunedì

Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
Ci resta il nome
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
MARIO MERZ
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).