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I SETTE PALAZZI CELESTI    
Una grandiosa esposizione per l'artista tedesco Anselm Kiefer che ha progettato appositamente per questo spazio sette monumentali torri che simboleggiano l'esperienza mistica dell'ascensione attraverso i sette livelli di spiritualità.      
di Sonia Tarantola   (29/09/2004)  

In uno spazio gigantesco, un ex edificio industriale di 13.000 mq. , Kiefer ha collocato sette torri in cemento armato e piombo costruite adottando la "misura modulare", la sezione universale del container per il trasporto delle merci, per lui un simbolo della globalizzazione del paesaggio urbano.

Più di dieci metri di altezza, fatte di cemento e di fattura rozza (l'armatura del cemento è lasciata in vista), le sette sculture sono costruite da Kiefer assemblando muri prefabbricati (vuote al centro come se fossero state attraversate da un meteorite o da una bomba). Nella fase di montaggio delle torri, piano dopo piano, modulo dopo modulo, Kiefer inserisce libri di piombo di vari formati e cunei che danno alle torre quell'aspetto di costruzioni in rovina, ormai sul punto di crollare.

Le torri sono allineate secondo tre rami principali - la Forza, la Compassione, l'Amore - e si configurano come albero della vita dell'uomo come progetto della creazione del mondo, in base al quale le anime hanno raggiunto la forma corporea. Ma esso è anche il percorso inverso, di risalita, mediante il quale l'inero creato si ricongiunge all'uno.

Questo percorso è rappresentato dalla "scala di Giacobbe", la cui base è appoggiata a terra e la cui cima giunge al cielo. Oltre ad avere questo profondo significato mistico, le torri si relazionano al paesaggio urbano milanese dominato dai campanili delle sue chiese romaniche e dai grattacieli simbolo del secolo scorso.
Le torri sono poi state decorate applicando alle superfici scultoree più di 5000 stelle e grossi frammenti di vetro e cemento realizzate a mano.

Hangar Bicocca, Viale Sarca 336, Milano
Orari: dalle 12 alle 19
dal martedì al venerdì

Info: 02 85354486

Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
Ci resta il nome
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
MARIO MERZ
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).