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L'impressionismo e l'età di Van Gogh    
Quarantacinque quadri, alcuni inediti di Van Gogh, insieme ai capolavori di Monet, Cezanne, Renoir, Sisley, Gauguin, Degas sono esposti per documentare l'evoluzione della pittura impressionista e la relazione con il genio di Van Gogh.      
di Sonia Tarantola   (15/11/2002)  

Vincent Van Gogh.
Pittore olandese, figlio primogenito di un pastore protestante Van Gogh ebbe una vita segnata da continui fallimenti. Dagli studi di teologia a maestro supplente e predicatore laico fino a lavoratore nel settore carbonifero belga del Borinage in mezzo a gente poverissima.
Dipendente materialmente dal fratello Theo con il quale ebbe un intenso scambio epistolare, anche nella vita privata ebbe sfortuna. L'arte divenne l'unico suo sfogo, ne fece il mezzo con cui elaborare le proprie esperienze.
La decisione di diventare artista arriva intorno al 1880. Da Bruxelles si trasferisce all'Aja in un atelier finanziatogli dal fratello per poi tornare dai suoi genitori a Nuenen.
   

  Nel 1885 muore il padre e da questo momento in poi la vita di Vincent nel paesino di Nuenen diventa sempre più problematica soprattutto per gli improvvisi e sempre più frequenti scoppi d'ira che si ripercuotono inevitabilmente sui rapporti con le altre persone. Nello stesso anno si trasferisce ad Anversa, un breve intermezzo prima di approdare a Parigi, la capitale del XIX secolo.
La passione per i quadri di genere dedicati a contadini e operai insieme alla frequentazione di scuole-atelier lo porta a conoscere e frequentare Toulouse-Lautrec, Emile Bernard, Paul Gauguin e Camille Pisarro con il quale condivide il sogno di una grande comune di artisti che lavorano insieme liberamente. Durante il periodo parigino Vincent era desideroso di assimilare tutto in una volta. Era come se nell'unico mezzo a sua disposizione, la pittura, entrasse sempre più direttamente nella sua esistenza e in questo modo si sentì pronto a percorrere quella strada che aveva già percorso Cezanne: andare a Sud dove la natura, necessaria ai suoi studi, era più gentile, la luce più chiara, i colori più intensi.
 

Tragico si rivela la convivenza con Gauguin. Van Gogh è tormentato da allucinazioni e da manie di persecuzioni che non lo abbandoneranno più. Trova rifugio nella pittura: un'esaltazione della vita di tutti i giorni. "Nei momenti in cui la natura è così bella sento di rivivere in una situazione di terribile lucidità. Non ho più coscienza di me stesso e i quadri nascono come in sogno". Sono parole di Vincent Van Gogh che esprimono la situazione che stanno vivendo.
All'età di trentasei anni Vincent si ricovera volontariamente nella casa di cura per malati di mente vicino a Arles. Momenti di lucidità si alternano a momenti di pura follia sempre in compagnia della pittura unica sua ragione di esistere.
Nel luglio 1890 durante una passeggiata all'imbrunire nei campi si spara un colpo di rivolterra al petto. Termina la sigolare vita di Van Gogh.
   

  Se il mondo degli altri lo fece soffrire e crollare, lui, con la sua arte, se ne creò uno soltanto suo, nuovo, variopinto e vivace, che racchiudeva tutto ciò che egli conosceva dell'esistenza.
 

Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
Ci resta il nome
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
MARIO MERZ
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).