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UKIYOE. Il mondo fluttuante |
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La mostra si sviluppa in un percorso di grande suggestione che illustra la trasformazione tra il XVII e la metà circa del XIX secolo della società e cultura giapponese che si sviluppò intorno alla città di Edo, divenuta poi Tokio. |
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di Sonia Tarantola |
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(09/02/2004) |
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Dopo HOKUSAI (1999-2000) torna la grande arte giapponese a Milano.
Di derivazione buddhista, il termine ukiyo indicava un senso di fugacità provocato dall'attaccamento ai beni terreni e quotidiani a cui il saggio doveva e voleva rifuggire, un significato completamente trasformato poi nel Seicento per valorizzare e desiderare proprio quei piaceri effimeri e fuggevoli, in poche parole "fluttuanti", in cui la nuova società amava perdersi e rinnovarsi. Un credo testimoniato dalla ricchezza di immagini: sono più di 500 opere tra dipinti, libri illustrati, stampe provenienti dalle principali collezioni pubbliche europee e mondiali realizzate dai tanti artisti, grandi pittori, grafici e incisori che hanno descritto e raccontato con le loro opere questa nuova visione estetica sopravvissuta per oltre due secoli.
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Fluttuare, fluttuare e perdersi nel piacere, allontanare la malinconia della realtà e del dolore. Un credo testimoniato dalla ricchezza di immagini (ukiyoe, immagini del mondo fluttuante) realizzate dai tanti artisti, grandi pittori, grafici e incisori che hanno descritto e raccontato con le loro opere questa nuova visione estetica sopravvissuta per oltre due secoli. E ancora oggi l'arte di importanti artisti come Moronobu, Harunobu, Utamaro, Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi e molti altri, coinvolgeranno il visitatore in quel mondo di piacere e beltà e lo accompagneranno attraverso i diversi temi, il teatro, la tradizione, la natura, il paesaggio, i piaceri della vita di città, le beltà femminili, in un unico e trascinante mondo fluttuante che questa mostra vuole far rivivere.
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Suddivisa in sei diverse sezioni tematiche, la mostra descrive il mondo fluttuante, ukiyo, attraverso le immagini e le sue rappresentazioni.
La prima sezione è dedicata al Teatro, proprio per l'importanza che ebbe nell'opera di diffusione della cultura del mondo fluttuante.
Melodrammi, i romanzi, le stampe e dipinti in cui eroi della letteratura, della religione, personaggi leggendari, poeti della tradizione classica, mostri e spiriti dei fiumi e delle montagne, divengono i protagonisti del mondo fluttuante nella sezione dedicata alla Tradizione.
La terza sezione ha per tema il rapporto con la Natura, da sempre elemento fondamentale nella cultura giapponese. Fiori e animali, rocce e fiumi, così come le baie e le isole posseggono un'anima e una natura divina. Gli artisti dell'ukiyo li raffiguravano come fossero esseri viventi, soggetti degni di veri e propri ritratti e non solo descritti come puro elemento decorativo.
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Parte della natura ma con una sua propria vita è anche il Paesaggio. In questa sezione non solo si trovano stampe sciolte e libri che descrivono gli ambienti naturali che circondano una cascata o un bosco con i suoi alberi pieni di vita e di storia, ma sono numerosissime le rappresentazioni dei percorsi frequentati dai giapponesi, viaggiatori instancabili.
La città e la vita quotidiana dei suoi abitanti sono invece inserite nella sezione Vita di città.Qui si possono ammirare i dipinti e le stampe che raccontano le tante attività dei cittadini di Edo, mercanti, artigiani, venditori ambulanti che rappresentano il simbolo della società in evoluzione.
L'ultima sezione testimonia il grande interesse che gli artisti dedicarono alla Beltà femminile e come si è modificata e trasformata la sua rappresentazione estetica.
Palazzo Reale
Info e prenotazioni.: +39 02 54916 (Infoline 24 ore su 24)
www.ticket.it
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Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
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Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
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Ci resta il nome
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Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
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RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
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La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
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MARIO MERZ
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Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).
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