alimentazione
     essere
     ambiente



Opere sonore di Laurie Anderson    
Prima retrospettiva in Italia della musicista e artista newyorkese capace di avvicinare il pubblico alla sua multiforme produzione, fino a farlo interagire con l'opera.      
di Sonia Tarantola   (14/11/2003)  

Un universo fatto di video, sculture, oggetti, disegni, fotografie e installazioni, nel quale lo spettatore si muove. Laurie Anderson, che si autodefinisce una "narratrice", crea installazioni in cui abbina poesie e canzoni, collages di suoni e musica, basandosi su episodi della propria vita, sui suoi sogni, su poemi, miti e leggende. "Negli ultimi trent'anni" racconta Anderson "mi sono concentrata soprattutto sulla musica e sulla performance. Ho sempre combinato diverse forme artistiche. [...] Le opere presentate nella mostra riflettono soprattutto il lavoro che ho fatto con il suono e il rumore. Ci sono numerosi motivi conduttori: il violino, la voce, le parole, spazi sonori e alter ego". Nelle opere di Laurie Anderson il suono diventa presenza visiva, un luogo che offre allo spettatore l'opportunità di esplorare "fisicamente" il mondo dell'artista: The Handphone Table (Il tavolo monofonico), 1977, per esempio, li invita a percepire i suoni lungo le ossa delle braccia. Altre esperienze audiovisive sono proposte dalle opere Tape Bow Violin (Violino lettore di nastro registrato), 1977 e Neon Violin (Violino al neon), 1983, basate sullo strumento così spesso usato da Laurie Anderson da diventare per lei una sorta di "seconda voce"; uno strumento di cui l'artista ha alterato e manipolato elettronicamente il suono in ogni maniera possibile. Il Digital Violin (Violino digitale), 1984, per esempio, riproduce diversi suoni scaricati da un disco fisso: il visitatore udirà versi di animali e rumori di computer che vanno in tilt.    

  Un gioco fatto di suoni, parole, percezioni miscelate elettronicamente con l'uso del computer: una combinazione, unica nel suo genere, di sofisticata tecnologia, immaginativi mondi pittorici, musica innovativa e testi di grande effetto che ha permesso a Laurie Anderson di diventatare un punto di riferimento ineludibile sulla scena dell'arte multimediale internazionale.  

Laurie Anderson esordisce come performer nel 1972, con un concerto di claxon. Dalla metà degli anni settanta si dedica alla performance, lavorando con la musica e il suono. A Londra, nel 1980, la sua canzone "O Superman" giunge in testa alle classifiche e diventa un successo a livello internazionale. Negli anni seguenti l'artista presenta performance sempre più complesse e lavora in collaborazione con registi cinematografici e musicisti come Brian Eno, Wim Wenders e Peter Gabriel, realizzando fra l'altro il film-concerto "Home of the Brave". Nei primi anni novanta il suo lavoro assume una connotazione più politica e parecchie sue creazioni affrontano i temi della violenza, del conflitto e della censura.
Durante la mostra di Laurie Anderson proseguirà al PAC un fitto programma di iniziative didattiche finalizzate alla comprensione dell'arte contemporanea.

Padiglione Arte Contemporanea (PAC)
Via Palestro 14 - 20121 Milano
tel 0276009085 - [email protected]
Orari: 9.30 - 19.00 da martedì a domenica
giovedì fino alle 22.00 - chiuso il lunedì

   

Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
Ci resta il nome
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
MARIO MERZ
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).