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Il Cavaliere Azzurro. Kandinsky, Marc e i loro amici    
La rassegna presenta circa centoventi opere tra dipinti, acquerelli, disegni e grafiche dei protagonisti del gruppo, artisti d'avanguardia liberi di creare autonomamente e animati da forti relazioni di amicizia.      
di Sonia Tarantola   (21/10/2003)  

  Negli scritti di Kandinsky si scopre come venne creato il nome del gruppo: "Inventammo il nome Der Blue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) bevendo caffè sotto il pergolato nel giardino di Sindelsdorf (dove viveva Marc); entrambe amavamo l'azzurro, Marc i cavalli, io i cavalieri". Nel 1912 appare a Monaco l'almanacco Der Blaue Reiter ad opera di Kandinsky e Marc, a cui si affiancano Alexej von Jawlensky, Marianne von Werefkin, Gabriele Munter e August Macke, un gruppo di amici che ha saputo rivoluzionare il modo di concepire l'opera d'arte. Sorge così, all'improvviso una sensibilità originale, una nuova libertà, un rapporto rivoluzionario con il colore e la spiritualizzazione dell'arte come diventano i parametri preferenziali del gruppo, assolutamente libero di sviluppare autonomamente il proprio percorso artistico. La mostra non vuole presentare un insieme di piccole monografie sui vari protagonisti del Blaue Reiter, ma piuttosto documentare i vari episodi qualificanti la vita del movimento monacense, dagli anni che hanno preparato la sua nascita al 1914.  

  Il percorso espositivo si delinea in tre punti:
1. Murnau-Monaco 1908-1911. Questa sezione è dedicata alla scoperta del paesaggio montano di Murnau e alla svolta stilistica fauve di Kandinsky, al suo incontro con Marc fino all'elaborazione del progetto dell'Almanacco. 2. Blaue Reiter: iniziative di lavoro e di vita. Le tappe fondamentali per la vita del Blaue Reiter, le esposizioni che testimoniano la volontà di offrirsi come punto di riferimento all'avanguardia moderna. 3. Grande astrazione- grande realismo. Protagonisti sono gli artisti del Blaue Reiter considerati come chiari esempi dell'astrazione moderna e del realismo moderno.
Corrispondenze tra suoni e colori, la capacità evocativa delle forme, il desiderio di superare un certo positivismo e un certo realismo: tutto questo è presente nei lavori di un gruppo di donne e uomini che probabilmente non vollero dare vita a un programma artistico con direttive definite.

Fonadazione Antonio Mazzotta, Foro Bonaparte 50.
Orario: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì
Info: Tel. 02 878197

 

Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
Ci resta il nome
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
MARIO MERZ
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).