|
 |
 |
Paul Signac. 1863-1935 |
|
 |
|
Una vasta retrospettiva dedicata all'artista francese protagonista dei cambiamenti artistici e sociali in atto tra la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento attraverso un centinaio di lavori che ripercorrono la sua carriera. |
|
|
|
di Sonia Tarantola |
|
(27/08/2003) |
|
|
Signac cresce tra Montmartre dove frequenta gli ambienti letterari e d'avanguardia e Asnieres, periferia residenziale di Parigi lungo la Senna, dove si dedica alla navigazione da diporto. La sua vocazione per la pittura risale al 1880 quando, non ancora diciottenne, dipinge quadri con tecnica impressionista spinto dall'ammirazione per Claude Monet.
|
|
 |
|
|
 |
|
Nel 1884 Signac incontra Serau, un giovane pittore che ha ideato una nuova tecnica volta a scomporre la luce, il divisionismo. Diventano amici e i loro stili si influenzano reciprocamente. Insieme condividono la ricerca che porterà all'idea di una "miscela ottica dei colori" che Signac elabora con tocchi di colore più liberi e ampi..è da questo momento, dopo l'ultima mostra degli impressionisti del 1886, che Signac e Serau vengono considerati i due principali esponenti del movimento neo-impressionista.
|
|
|
Dall'impressionismo al neo-impressionismo fino all'adozione di una tecnica più libera dai colori più intensi.
Nella primavera del 1992 si trasferisce a Saint-Tropez dove scopre l'acquerello, una tecnica che nel corso degli anni acquisterà sempre più importanza all'interno della sua opera.
Nei primi anni del secolo Signac dipinge vedute di città, scene in riva alla Senna, Venezia con i suoi monumenti sospesi sull'acqua e ancora paesaggi mediterranei che espone durante le innumerevoli mostre in Europa.
Da personaggio di primo piano nella scena artistica europea, nel 1910 si assiste al suo declino: Signac lascia Saint-Tropez e si stabilisce ad Antibes fino alla fine della guerra con il suo ultimo progetto da ultimare: dipingere all'acquerello i porti di Francia.
Fondazione Pierre Gianadda. Orari: tutti i giorni, ore 9-19. Info: 031.269393
|
|
 |
|
|
|
|
 |
Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
|
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
|
Ci resta il nome
|
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
|
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
|
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
|
MARIO MERZ
|
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).
|
|
|