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Joan Mirò. Metamorfosi delle forme |
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Vivacità del colore e scomposizione delle forme. Sculture ma anche dipinti, arazzi e disegni del grande artista catalano Joan Mirò, provenienti dalla collezione della Fondazione Maeght di Saint-Paul de Vence in mostra a Milano.
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di Sonia Tarantola |
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(18/03/2003) |
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Se c'è qualcosa di divertante nei miei dipinti, è qualcosa che io non ho cercato consapevolmente. Questo umorismo viene forse dalla necessità di sfuggire al lato tragico del mio temperamento. [...]
Le cose più semplici mi danno delle idee. Il piatto in cui il contadino mangia la minestra è per me più interessante dei piatti ridicolmente ricchi della gente ricca. L'arte popolare mi ha sempre commosso. In quest'arte non ci sono trucchi, non ci sono imbrogli. Essa va dritta al cuore delle cose. Sorprende ed è così ricca di possibilità.[...]
Questi brani sono tratti da "Lavoro come un giardiniere" di Joan Mirò che ben sintetizzano il suo rapporto con l'arte. |
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Joan Mirò nasce a Barcellona nel 1893. Nel 1907 si iscrive alla Scuola del Commercio. Nel 1910 trova lavoro come contabile in un negozio di drogheria, ma partecipa anche ad alcune rassegne di pittura. Due anni dopo decide di dedicarsi esclusivamente all'arte.
Nel 1919 Miró si reca per la prima volta a Parigi dove incontra Pablo Picasso. Dal 1920 divide il suo tempo tra Parigi e Montroig. A Parigi frequenta i poeti Pierre Reverdy, Tristan Tzara e Max Jacob e partecipa alle attività dada.
Nel 1924 aderisce al gruppo surrealista. Nel 1928 realizza i primi papiers collés e collages, nel 1929 fa le sue prime esperienze nel campo della litografia mentre le prime stampe risalgono al 1933. All'inizio degli anni '30 l'artista esegue sculture surrealiste con inserzioni di pietre dipinte e oggetti vari. |
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Nel 1936 lascia la Spagna a causa della guerra civile e si trasferisce a Parigi con la famiglia. Partecipa all'Esposizione Internazionale del 1937 con un grande dipinto murale per il padiglione della Repubblica spagnola.
Nel 1939 si sposta a vivere in Normandia dove inizia la serie delle "Costellazioni". L'invasione tedesca in Francia lo riporta in Spagna, si stabilisce a Palma di Maiorca.
Nel 1941 il Museum Of Modern Art di New York allestisce un'importante retrospettiva del suo lavoro e nello stesso anno l'artista inizia a lavorare la ceramica. Nel 1946 realizza le prime sculture di bronzo. Nel 1958 riceve il Guggenheim International Award per le decorazioni murali del palazzo dell'UNESCO a Parigi e negli anni '60 si dedica intensamente alla scultura.
Muore nel 1983 a Palma di Maiorca.
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Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
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Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
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Ci resta il nome
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Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
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RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
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La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
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MARIO MERZ
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Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).
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