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Tom Friedman    
La più ampia e completa antologica sull'artista presentata in Italia. Tom Friedman (Saint Louis, Missouri, 1965) si occupa dell'universo fragile ed effimero degli oggetti quotidiani assumendoli all'interno del linguaggi artistico.      
di Sonia Tarantola   (11/12/2002)  

La scelta di utilizzare lo spazio della Fondazione in tutta la sua ampiezza ha creato un interessante dialogo tra la dimensione monumentale del luogo e le opere di Friedman, spesso caratterizzate da una sconcertante riduzione all'eccesso delle misure: " In mostra - dice l'artista - ci sono circa quaranta lavori di cui una ventina nuovi. Gli altri provengono da musei e collezioni. Ho lasciato completamente libera l'enorme superficie espositiva della Fondazione , circa 1400 metri quadrati, in modo che ci sia molto spazio intorno ad ogni opera".    

  Friedman ha concepito la mostra come un insieme in cui ogni elemento si connette all'altro e assume un ulteriore significato perché inserito in un contesto coagulante: "Realizzo le opere appositamente per l'esposizione" - spiega l'artista. "Innanzitutto penso ai lavori nel loro insieme, poi inizio ad intervenire su ogni singolo pezzo. Mi muovo da uno all'altro lavorando su ciascuno poco alla volta. Le mie idee si sviluppano attraverso questo processo. La concezione dell'intero insieme si evolve parallelamente alle mie idee. So di aver finito quando ogni opera raggiunge una chiarezza concettuale e quando la relazione tra esse costruisce un dialogo a mano a mano più intenso".
 

In mostra vengono presentate alcune delle opere realizzate all'inizio degli anni Novanta: una superficie trapezoidale su parete realizzata da dentifricio, due mazzi di bastoncini da shangai, scaglie di gomma per cancellare sparse sul pavimento formando un'area circolare, e ancora palline di polistirolo, un foglio di carta, piccole api posate su una parete, due mosche per finire poi con la tematica legata all'autoritratto

Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
Ci resta il nome
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
MARIO MERZ
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).