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Wifredo Lam: Cuba-Italia, un percorso    
Un'ampia antologica in occasione del centenario della nascita e nel ventennale della morte dell'artista cubano indagato da dipinti, ceramiche e grafiche provenienti da collezioni private e da importanti musei.      
di Sonia Tarantola   (10/12/2002)  

Wifredo Lam. Nasce nel 1902 a Saigua La Grande, nell'isola di Cuba con una vocazione artistica precoce che si rafforza con i corsi all'Ecole de Beaux arts di La Havana. Parte giovanissimo per la Spagna dove si stabilisce fino al 1938 spostandosi tra Madrid, Lèon e Barcellona.
Partecipa alla difesa della Repubblica spagnola e, dopo la rivolta dei falangisti, ripara a Parigi dove conosce Picasso e i Surrealisti.
   

  Tra il 1941 e il 1946 è in Martinica, poi ripetutamente a New York dove tiene sei mostre personali, poi a Haiti, poi a La Havana, poi a Parigi. Di nuovo a Parigi, New York e Chicago per poi ritornare in Europa nel 1952, a Londra e Parigi. Nel 1953 è vicino a Milano, a Lissone dove riceve un premio per la pittura in una manifestazione organizzata dal gallerista Guido Le Noci.
Di nuovo a La Havana, Caracas e Parigi, nel 1955 torna in Italia a Rapallo per passare l'estate. Questo periodo risulta fondamentale nella sua vita: incontra la sua ultima moglie, esegue le prime ceramiche e si avvicina alla sua dimora definitiva: Albisola. La conoscenza e frequentazione di artisti, galleristi e collezionisti d'arte lo porta a Milano dove ha l'opportunità di affinare la sua passione per la grafica e poi ancora Cuba, Venezuela, Brasile, Messico, Albisola, Parigi e Manhattan anche se ormai il punto di riferimento rimane costante la pensione ad Albisola frequentata da artisti, dove ha inizio la grande stagione della ceramica.
 

Lam era sempre sul piede di partenza.
Tappa costante di viaggio è l'India una passione che lo coinvolge e lo affascina.
Nel 1977, prima di essere colpito da un male, ultimo viaggio lo porta in Africa, in Kenia dal popolo dei Masai, inutile sottolineare il contributo che queste esperienze hanno nelle opere di Lam capaci di evocare un mondo arcaico e tribale.
La coscienza dell'anima della terra, la coscienza delle nostre paure antiche, vanamente occultate dall'indifferenza e dalla superficialità, questo ed altro: " (...) Per me la forma è transitoria: ciò che è importante è lo spirito. Lo spirito è una costruzione della coscienza dell'uomo per difendere tutti i valori del sentimento. Questi sentimenti, immessi in immagini completamente statiche come quelle della pittura, devono avere il potere di mettere in movimento tutta la nostra inquietudine, di stimolare la nostra curiosità. Tutti gli elementi che sono in un mio quadro diventano quindi dei simboli".
   

Gaetano Pesce. Il rumore del tempo
Fino al 18 aprile alla Triennale di Milano in mostra oltre 2000 pezzi tra oggetti, disegni, foto, testi per avvicinare lo spettatore a un mondo fatto di nuove forme, nuovi materiali e colori diversi capaci di creare oggetti uno diverso dall’altro. Il concetto del tempo come “dimensione privata” è il cardine della mostra insieme al concetto di caducità di ogni cosa. Una mostra che coinvolge lo spettatore. Orari: tutti i giorni 10.30-20.30. chiuso il lunedì. Info: www.triennale.it
Ci resta il nome
Fino al 13 marzo al Museo di Storia Contemporanea in via Sant’Andrea a Milano una mostra fotografica di Isabella Balena racconta i luoghi della memoria della II Guerra Mondiale in Italia. Le immagini raccontano cimiteri militari, zone di sbarco e di battaglia, comunità locali vittime di eccidi. Orari: 9.30-12, 14-17.30. Chiuso lunedì. Ingresso libero. Info: www.museidelcentro.mi.it
RENATO GUTTUSO opere della Fondazione Francesco Pellin
La più rilevante raccolta di opere pittoriche di Guttuso attualmente esistente per la prima volta in mostra a Milano alla Fondazione Mazzotta con 77 dipinti e 47 disegni realizzati tra il 1931 e il 1986. Orari: 10-19.30, martedì e giovedì 10-22.30. Chiusa il lunedì. Info: www.mazzotta.it
MARIO MERZ
Fino al 27 marzo a Torino, una duplice mostra che celebra cinquant'anni di carriera del pitto-scultore, assemblatore-installatore, costruttore esistenziale e concettuale Mario Merz, alla Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporane (info.0114429518) e al Museo d'arte Contemporanea Castello di Rivoli (info.0119565222).